48 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

24 Ore di Spa, Alex Zanardi: “Tutti possono sognare, a occhi aperti”

Il campione bolognese pronto per la nuova impresa: “Spa, una pista affascinante. Frenerò con un piedino in metallo, sarà una nuova soluzione”. Subito dopo impegnato al mondiale handbike in Svizzera, poi all’Ironman. Il prossimo anno difenderà i due titoli paralimpici ai Giochi di Rio.
A cura di Valeria Aiello
48 CONDIVISIONI
Immagine

Torna in pista Alex Zanardi, di nuovo al volante: per la prima volta il campione bolognese si mette in gioco in una gara di endurance, la 24 Ore di Spa, l’appuntamento più importante della Blancpain Endurance Series, in calendario il prossimo 25 e 26 luglio. Zanardi condividerà l’abitacolo con due piloti normodotati, Timo Glock e Bruno Spengler, al volante della BMW Z4 GT3 appositamente modificata e gestita dal team ROAL Motorsport, con cui il bolognese ha fatto il suo ritorno nel 2003.

La nuova sfida di Zanardi, a 14 anni dal grave incidente in cui perse entrambe le gambe, è solo la prima di un intenso programma. Finita la gara, il campione di Castel Maggiore che correrà in Svizzera per il mondiale di paraciclismo, anche se reduce dalla frattura in handbike procuratasi lo scorso febbraio in allenamento, andando a sbattere contro un guardrail.

A quasi 50 anni, Zanardi non si accontenta “Sono un privilegiato, lo so. Rispetto a chi campa con una pensione di 500 euro al mese. Ma io da me stesso pretendo: talento, tenacia, fiducia. Io non mi accontento, io non mi misuro con chi ha mezzi sogni, voglio quello intero” dice Zanardi a Repubblica. “Niente è regalato, nessuno mi può dire: tu non sai che significa stare a letto attaccato ai tubi, più di qua che di là, mentre ti hanno segato in due. La Bmw poteva scegliere un Brad Pitt, invece hanno preso me”.

Reduce dai test collettivi della 24 Ore con l’intento di verificare la competitività del pacchetto, Zanardi si è detto soddisfatto del lavoro svolto dai tecnici che hanno sviluppato nuove soluzioni, permettendo a Spenglwer e Glock di guidare al meglio nonostante i dispositivi che sono stati installati per permettere la guida a Zanardi.

I test sono buoni. È una bella soddisfazione, dopo sei mesi di inattività, ricordare anche a me stesso che il volante lo so far girare. I tecnici Bmw hanno dovuto risolvere è non stravolgere troppo l'abitacolo altrimenti quando cambi gomme, benzina e piloti perdi troppo tempo. I pedali della nostra macchina sono quattro, due vicini per loro, due molto distanziati per me. Nessuno dà fastidio all'altro”.

Per la prima volta, Zanardi frenerà con un piedino bucato.

Sì. Con un piedino di metallo. Ma di fata, numero 36. È una soluzione ingegnosa semplice, ma a cui nessuno aveva pensato. Prima mi stringevano la scarpa con delle cinghie, ma continuava a scivolare, e non potevo affondare sul pedale. Sul freno ci vuole molta sensibilità, per non far perdere troppa potenza in curva alla macchina. Ora invece questo sistema mi permette di infilare il piede destro in un perno che mi dà stabilità”.

Dopo la 24 ore di Spa, Zanardi sarà impegnato in Svizzera, al mondiale di hanbike. Poi ad ottobre ripeterà l’esperienza all’Ironman delle Hawaii, mentre il prossimo anno difenderà i due titoli paralimpici di Londra 2012.

Finita Spa, 25-26 luglio, corro a Notwill in Svizzera il mondiale di handbike, dal 29 luglio al 2 agosto, ad ottobre vado alle Hawaii per l'Ironman, e l'anno prossimo a Rio difenderò i miei due titoli paralimpici. Fino a quando posso perché no? Non amo il rischio assurdo. Come non credo lo amasse Schumacher che si è fatto male non su una pista, ma sciando con suo figlio. Non mi credo immortale. In autostrada con la nebbia guido piano, ma vengo superato da gente che va a 120 all'ora. Chi sono i pazzi?” dice ancora. “Non voglio dare ai disabili l'illusione che tutti ce la possano fare, però almeno con me possono sognare di farlo. Ad occhi aperti…”.

48 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views