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Alfa Romeo e forze dell’ordine, ecco le auto che hanno fatto la storia

La casa del Biscione ha legato in maniera importante il proprio nome alle forze dell’ordine: ecco la storia di alcuni modelli leggendari.
A cura di Matteo Vana
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Alfa Romeo e forze dell'ordine, un binomio che nel corso del tempo si è consolidato. La nuova Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, donata all'arma dei Carabinieri con una cerimonia si è svolta all'interno del parco del Comando Generale a Roma, davanti ai ministri dell'Interno e della Difesa Angelino Alfano e Roberta Pinotti, il capo di stato maggiore della Difesa, è solo l'ultima di una lunga serie di autovetture che, anche grazie alle scene di alcuni film, sono entrate a far parte dell'immaginario collettivo.

Alfa Romeo Giulia Super
Alfa Romeo Giulia Super

Giulietta TI e Giulia Super per i Carabinieri

Il primo incontro tra l'Alfa Romeo e l'Arma dei Carabinieri avvenne negli anni '50 quando entrò a far parte del parco macchine la "Matta", così soprannominata per le sue caratteristiche da fuoristrada. La prima vera "gazzella", però, fu la Giulietta TI, reclutata con il compito di combattere la malavita e sulla quale vennero installati i primi impianti di radiocollegamento. Nel 1969 arrivò poi la Giulia Super “Biscione”, così chiamata per il caratteristico marchio sul frontale. Un motore 1.5 e una potenza di 104 CV la rendevano una vettura superiore alla maggior parte delle auto dell'epoca, perfetta per le esigenze dell'arma che la impiegò per molti anni. Altri modelli, tra cui l'Alfa Romeo 90 e l'Alfa Romeo 75, si affiancarono fino ad arrivare agli anni duemila quando fece la sua comparsa la 159, che raccolse l'eredita della gloriosa 156. Venne scelta per la potenza del motore e fu dotata di blindatura e vetri anti proiettile. I sedili posteriori completamente isolati dall’abitacolo con una paratia per consentire il trasporto in sicurezza di persone tratte in arresto.

Giulietta e Giulia 1300, le prime pantere

Ma è con la Polizia di Stato che l'Alfa Romeo ha stretto in maniera importante il proprio legame. Nei primi anni '50 nasce la prima "pantera", soprannominata così per il caratteristico colore nero e per le linee aggressive. Poi fecero il loro ingresso la Giulietta berlina, usata principalmente nei servizi istituzionali, e la Giulia 1300, usate sia come pronto intervento che nei normali servizi di controllo stradale e caratterizzate dal colore verde militare. La classica livrea azzurro/bianca, che si affianca a quella già esistente, fa il suo esordio sulla Giulia 1600 Super che rimase in servizio fino alla fine degli anni '70. La Giulia riscosse talmente tanto successo che esistono anche modelli creati su misura: la 160 furgonata ne è l'esempio.  Con l'inizio degli anni '80 la Polizia cambia ancora ed entrano in servizio l'Alfasud 1.3 Super e soprattutto la Giulietta 1800: auto mitiche che hanno fatto la loro comparsa in numerosi film polizieschi. La storia recente, poi, appartiene alle Alfa Romeo 155 e 156, modelli che a volte vediamo ancora circolare sulle strade dei giorni d'oggi.

Non solo Alfa Romeo

Polizia e Carabinieri, però, non hanno sempre utilizzato la stessa casa automobilistica. Quello del Biscione nn è un monopolio: già negli anni '60 appartenevano già alle forze dell'ordine vetture di altri marchi come, ad esempio, la Fiat 1300 o la 1100 R, utilizzate soprattutto nei servizi istituzionali o le due recentissime Lamborghini Gallardo, usate per servizi speciali. Ma è soprattutto negli ultimi anni che hanno fatto il loro ingresso anche case straniere come la BMW, la Renault con la Clio o la Seat che con la Lèon fu la prima casa non italiana a far viaggiare sulla stessa auto Polizia e Carabinieri.

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