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Arrivabene: “Abbiamo sottovalutato Mercedes e Red Bull, ci servirà da lezione”

Il team principal non cerca scuse: “Stiamo pagando gli errori commessi prima dell’estate”. Poi sui piloti: “Raikkonen è stato il nostro ultimo campione del mondo e ama la Ferrari. Vettel? Ognuno deve guadagnarsi il proprio stipendio, ma tutti commettono degli errori” ha dichiarato.
A cura di Matteo Vana
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Il Team Principal Maurizio Arrivabene - Getty Images
Il Team Principal Maurizio Arrivabene – Getty Images

La stagione della Ferrari non può certo considerarsi positiva: la Rossa è matematicamente fuori dalla lotta per il titolo costruttori quando mancano ancora 5 gare alla fine della stagione, non è ancora riuscita a conquistare la prima vittoria stagionale e il saldo punti è in calo rispetto all'anno scorso. Uno scenario che non permette ai tifosi del Cavallino di sognare, ma Maurizio Arrivabene, ai microfoni di Sky, ci tiene a difendere la squadra ammettendo anche le colpe che ha avuto la Ferrari.

Lo scorso anno c'è stato un netto miglioramento e quest'anno dovevamo essere molto più veloci. Purtroppo abbiamo sottovalutato la forza di Mercedes e il ritorno della Red Bull, ma ci è servito per imparare a guardarci anche alle spalle.  C'è un fattore che non puoi prevedere, vedi il comportamento delle gomme o tutto ciò che riguarda il setting. Ad inizio stagione abbiamo iniziato in un modo, poi durante l'anno abbiamo avuto altri tipi di problemi. Detto questo non cerchiamo giustificazioni –  ha ribadito il team principal della scuderia italiana – non siamo dove dobbiamo essere e stiamo pagando oggi le sviste dei mesi prima dell'estate. Non significa, però, che non siamo determinati e che, a 5 gare dalla fine, molleremo; nei prossimi Gp ce la metteremo tutta, ma far delle previsioni non è facile. E' ovvio che ci proveremo e ci proveremo fino all'ultima gara.

La pista di Suzuka non sembra adattarsi perfettamente alle caratteristiche della SF16-H, il prossimo potrebbe essere un weekend di sofferenza per i ferraristi, ma il team principal non ci sta a partire già sconfitto.

Questa è una pista dove si fa più fatica, ma la squadra ha seguito un buon programma di lavoro testando anche cose nuove. Non possiamo dire di essere soddisfatti, ma abbiamo lavorato bene e molto concentrati.

Raikkonen ok, Vettel così così

Capitolo a parte meritano i piloti. Da una parte Kimi Raikkonen che, dopo la stagione scorsa, sembra essere rinato. Il finlandese è tornato ad esprimersi a grandi livelli, il saldo punti rispetto allo scorso anno è lì a dimostralo. Un cambio dettato sicuramente dalle caratteristiche della vettura, più vicina al suo stile di guida, ma anche da un rapporto rinato con il box del Cavallino.

Non scordiamoci che è stato l'ultimo campione del mondo in Ferrari, lui se lo ricorda bene. E' un personaggio che ama molto la Ferrari – ha ribadito Arrivabene – e aveva solo bisogno di sentirsi ricambiato. Nel momento in cui si sente apprezzato lui riesce a dare il meglio.

Chi invece non si sta esprimendo al livello al quale aveva abituato tutto il circus è Sebastian Vettel. Il tedesco sembra soffrire la mancata competitività della SF16-H, spesso esagerando come successo in Malesia quando una sua manovra al limite ha rischiato di compromettere la gara di Nico Rosberg, oltre alla sua. Arrivabene, però, non vuole sentire parlare di pilota in crisi.

Lui ha bisogno di concentrarsi sulla macchina, si interessa di tutto e ogni tanto va ricalibrato sulle priorità. Vettel ha un contratto con noi, abbiamo del lavoro da fare quest'anno e anche il prossimo. Ognuno ha degli obiettivi ed è giusto che ognuno si guadagni il suo posto e il suo stipendio. Lui non è uno dei problemi, ma nemmeno l'unica soluzione. E' un uomo che lavora in Ferrari e ci serve per raggiungere alcuni obiettivi. A volte – ha concluso il team principal Ferrari – ci sono state delle distrazioni, ma tutti fanno degli errori.

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