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Arrivabene: “In Ferrari non c’è nessun clima di terrore”

Il team principal della Rossa spegne le polemiche e loda Raikkonen: “Lui è un campione del mondo, ha un ottimo rapporto con Vettel e questo aiuta. Doveva solo sentire la fiducia della gente intorno a lui per dare il meglio” ha dichiarato.
A cura di Matteo Vana
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Il Team Principal della Ferrari Maurizio Arrivabene - Getty Images
Il Team Principal della Ferrari Maurizio Arrivabene – Getty Images

Maurizio Arrivabene prova a caricarsi la Ferrari sulle spalle proteggendola dagli attacchi, arrivati da più parti. Le aspettative sulla Rossa, a inizio stagione, erano altissime, forse troppo per una squadra che, nella scorsa stagione, aveva vinto appena 3 gare. Il mondiale ha dimostrato che le Mercedes sono ancora un passo avanti: l'obiettivo ora è chiudere onorevolmente la stagione, cancellando lo zero nella casella vittorie e riprendendosi il secondo posto finito nelle mani della Red Bull.

Il team principal del Cavallino ha provato ad allentare la tensione in vista del Gran Premio degli Stati Uniti, prova fondamentale per la scuderia italiana, chiamata a confermare i progressi di Suzuka, ottenuti anche grazie ad alcuni accorgimenti aerodinamici che troveranno posto anche sulla vettura 2017: "Quello che abbiamo messo in macchina a Suzuka, è studiato anche in vista del prossimo anno. La prestazione è stata buona, e viste le circostanze, dal momento che Suzuka è una pista ad alte prestazioni, era il tracciato ideale per saggiare alcuni particolari e per monitorare esattamente il comportamento della vettura in determinate condizioni. E abbiamo avuto tutte le risposte che volevamo" ha chiarito in conferenza stampa.

La Ferrari è come la Nazionale di calcio

In una recente intervista Luca Baldisserri, figura storica della Ferrari vincitutto degli anni 2000 ha parlato di squadra attanagliata da un clima di terrore. Arrivabene, però, la vede diversamente.

La Ferrari in Italia è come la nazionale di calcio. Penso che avere la pressione sia normale, così come avere tensione e critiche. Dobbiamo convivere con questo stato. Poi a volte succede che c’è chi superi il limite. Il nostro compito è restare concentrati in quello che stiamo facendo. L’obiettivo è di seguire la nostra strada e di guardare a quello che stiamo facendo. Se si lavora a Maranello, se si è parte di un marchio come la Ferrari, si deve accettare tutto questo, che piaccia oppure no. L'atmosfera all'interno della squadra è completamente diversa da quello che la gente può pensare, o che a volte legge sui giornali.

Infine un pensiero su Kimi Raikkonen. Il finlandese, da quando è tornato in Ferrari nel 2014, sta disputando una delle migliori stagioni della propria carriera. Il confronto con Vettel lo stimola e finalmente il finnico sembra anche essere a proprio agio con la vettura che si avvicina più delle precedenti al suo stile di guida.

Tutti sembrano sorpresi quando si parla delle prestazioni di Kimi, ma non c'è nulla da essere sorpresi, Lui è un campione del mondo, lo diventò con noi. Molto probabilmente soffriva un po' negli ultimi anni, ma ora può sentire che la squadra è dalla sua parte. Ha un ottimo rapporto con Sebastian e questo aiuta. Lui ha bisogno di sentire la fiducia della gente intorno a lui per fare del suo meglio.

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