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Askoll, l’elettrica low cost made in Italy è pronta a diventare realtà

Due posti, un motore elettrico con una potenza di 13,5 kW alimentato da un pacco batteria agli ioni di litio di ultima generazione, un’autonomia di 200 km e una velocità massima di 80 km/h: l’obiettivo è di entrare sul mercato entro il 2018.
A cura di Matteo Vana
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Askoll, l'elettrica low cost
Askoll, l'elettrica low cost

I veicoli elettrici stanno conquistando una fetta sempre più importante del mercato globale, la mobilità green sembra essere il futuro dell'auto. Tra le tante proposte ce n'è una che parla italiano: si tratta della nuova vettura della Askoll, un prototipo presentato a Eicma 2016 che costa solo 10mila euro e si può ricaricare tranquillamente in casa attaccandola a qualsiasi presa elettrica.

Perfetta per la città

La novità di questo prototipo è proprio questa: la city car dell'azienda italiana non dipende dalle colonnine elettriche, difficili da trovare e spesso occupate, ma basta avere una presa elettrica ed il gioco è fatto. Due posti, un motore elettrico brushless con una potenza di 13,5 kW alimentato da un pacco batteria agli ioni di litio di ultima generazione, un’autonomia di 200 km e una velocità massima di 80 km/h: poche semplici caratteristiche che la rendono perfetta per l'ambiente urbano dove sono richieste agilità e facilità di manovra. Con le sue misure ridotte – 2,53 m di lunghezza e 1,45 m di larghezza – è in grado di scattare nel traffico cittadino senza rimanere ingabbiata negli irgorghi tipici dei centri storici.

In commercio entro il 2018

Omologata come quadriciclo pesante, la neonata in casa Askoll può contare su un impianto frenante con 4 freni a disco e un sistema di rigenerazione del motore in frenata. Giunta alla quarta prototipazione, l'obiettivo è di immetterla sul mercato entro il 2018; potrebbe essere la prima vettura elettrica totalmente made in Italy anche se sono già arrivate richieste dalla Cina. Produrla nel nostro paese, infatti, richiederebbe investimenti importanti mentre in altri posti del mondo, come appunto la Cina che sta investendo molto sull'elettrico, sono previsti incentivi e agevolazioni fiscali. Un realtà tutta italiana che però rischia di essere esportata.

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