15 CONDIVISIONI

Auto, allarme km/litro: consumi reali superiori a quelli dichiarati

Le case automobilistiche hanno affinato la tecnica per manipolare i risultati dei test dichiarando consumi sempre più lontani da quelli reali.
A cura di Valeria Aiello
15 CONDIVISIONI
Immagine

Quando benzina e diesel erano relativamente a buon mercato, molti di noi non facevano neppure caso ai consumi dichiarati da casa madre. Ma da quando sul prezzo dei carburanti al consumo gravano sempre più pesanti accise, i consumi dichiarati hanno un peso sostanziale nelle fasi di acquisto di un’auto nuova. Ma quanto sono accurati i valori dichiarati rispetto ai consumi reali? Ad affrontare la questione è una ricerca condotta da Emissions Analytics, società britannica specializzata nella rivelazione dei consumi, che ha documentato come i consumi medi reali siano ben lontani da quelli dichiarati dai costruttori. Il rapporto evidenzia che in media i consumi dichiarati si discostano del 18% rispetto a quelli pubblicizzati. E la cattiva notizia è che la media dei consumi schizza vertiginosamente per le auto di cilindrata inferiore ai 1000cc, assestandosi intorno al 36% rispetto ai consumi dichiarati. La discrepanza tra dichiarati e reali diminuisce con i volumi, mostrando una differenza del 15% per le vetture superiori ai 2000cc.

Consumi reali superiori a quelli dichiarati

Tra i motivi che posso spingere all’acquisto di un modello rispetto ad un altro, i consumi rappresentano uno dei dati più considerati dai nuovi acquirenti. Ma quando i km/litro non tornano, a piangere è il portafoglio. Un esempio è fornito da una nota utilitaria che dichiara un consumo medio di 27 km/litro (76,3 MPG) che percorre 16.000 km/anno. Ci si aspetta di utilizzare circa 592 litri di carburante in un anno. Tuttavia il vero consumo extraurbano calcolato per il modello si assesta intorno ai 16,88 km/litro (47,7 MPG), portando un extra di 356 litri a pesare sul bilancio. Su What Car? maggiori informazioni e il calcolo del consumo reale.

L’inganno del ciclo NEDC

Il problema è il sistema usato per misurare consumi ed emissioni. I consumi reali e le percorrenze ufficiali sono determinate attraverso il NEDC, (New European Driving Cycle), definito dalla direttiva UE 91/441/CE, non è adeguato alla misurazione dei reali valori di consumo di un autoveicolo. Dii fatto la procedura di omologazione è lontana dalla guida reale, eseguita su un banco rullo, con acceleratore e cambio controllati da un computer. Nello specifico, il NEDC si compone di tre step. Per il ciclo urbano, si compone di tre accelerate, in prima, seconda e terza marcia, seguite da un tratto a velocità fissa per alcuni secondi (massima 50 km/h). Ciascuna accelerazione termina con una decelerazione fino a zero e una sosta di alcuni secondi. Il tutto viene ripetuto per quattro volte, raggiungendo la velocità massima in 26 secondi.

Nulla di illegale, solo lacune e piccoli trucchi

Secondo quanto spiega Nick Molden di Emissions Analytics, “la maggior parte di noi impiega cinque secondi per raggiungere la velocità di 50 km/h” sostenendo l’impossibilità di una così lenta accelerazione in una situazione reale. Per quanto riguarda il ciclo extraurbano invece, l’auto raggiunge una velocità massima di 120 km/h solo per pochi secondi “il che non fornisce un’esatta simulazione di guida perché gli automobilisti guidano per molti più secondi a questa velocità quando percorrono statali o autostrade”. Ma non solo. Al fine di migliorare l’aerodinamica, ai produttori è consentito di usare del nastro adesivo sulle rientranze dei veicoli, rendendo di fatto le prove poco realistiche. A questo, secondo un rapporto pubblicato dalla Transport & Environment di Bruxelles, si aggiungono l’uso di lubrificanti speciali, centraline programmate, un basso carico e altri piccoli accorgimenti che non trovano riscontro nella vita reale come il controllo della temperatura dei centri di prova, dove i 29 °C dell’ambiente permettono alle auto una migliore performance durante il test. “Le procedure di test permettono alle case automobilistiche di manipolare le prove ufficiali” sottolinea Malcom Fergusson, uno dei principali autori del rapporto Transport & Environment che riporta all’attenzione non solo i consumi non reali ma anche i falsi livelli di emissione di CO2: un problema che difficilmente potrà essere risolto finché non si adotterà il nuovo metodo, il WLTP (Worldwide Harmonized Light Vehicles Test Procedure), la cui versione finale è attesa per l’ottobre 2015.

15 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views