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Guida autonoma, la California frena: servirà la patente. Malumore in Google

Proposta la prima regolamentazione per l’uso delle auto senza conducente: l’operatore a bordo dovrà avere un’apposita licenza ed essere in grado di prendere il controllo in qualsiasi momento. Perplessità nella divisione self-drive di Big G: “La scelta non consentirà a questa tecnologia di raggiungere il suo pieno potenziale”.
A cura di Valeria Aiello
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A inizio settimana, il Dipartimento veicoli a motore della California (DMV) ha proposto la prima regolamentazione per l’uso delle auto a guida autonoma sulle arterie dello Stato americano. Secondo il disegno di legge presentato dal DMV, per guidare un veicolo a guida autonoma sarà obbligatorio che l’operatore a bordo sia dotato di un’apposita patente e che sia in grado di prendere il controllo in caso di un errore della tecnologia o di altre situazioni di emergenza. In caso di violazione del codice della strada o di incidente, la responsabilità ricadrà sull’operatore. Ai costruttori di veicoli, Google e Tesla e gli altri nove produttori cui è stato permesso di condurre nei test su strade pubbliche, verrà rilasciato un permesso di distribuzione provvisoria di tre anni, con l’obbligo per tutta la durata di segnalazione relative a prestazioni, sicurezza e utilizzo dei veicoli a guida autonoma. In caso di incidente, ai costruttori sarà anche richiesto il rapporto del sinistro e di eventuali difetti di sicurezza. I costruttori dovranno infine predisporre tutte le misure atte a contrastare eventuali attacchi informatici che possano compromettere il controllo della vettura da parte del conducente.

Malumore in Google. La proposta dello Stato della California non è però piaciuta a Big G che attraverso un post pubblicato nel tardo pomeriggio di giovedì attraverso Medium dal capo della divisione self-drive, Chris Urmson, ha espresso perplessità nei confronti della prima bozza di regolamentazione.

Questa scelta mantiene lo stesso vecchio status quo e elimina la possibilità che questa tecnologia raggiunga il suo pieno potenziale, escludendo coloro che hanno bisogno di muoversi ma non possono guidare – ha scritto Urmson

Mentre restiamo delusi – ha aggiunto – continueremo a collaborare con le autorità, dal momento che chiedono un parere nei prossimi mesi, nella speranza di poter ridare lo spirito originario alla bozza di legge.

La California è lo Stato con il più alto livello di cultura e innovazione nel mondo e possiamo fare di meglio. Invece di mettere in soffitta il potenziale dell’auto a guida autonoma, cerchiamo di avere il coraggio di immaginare cosa sarebbe la California se potessimo vivere senza il peso di stressanti spostamenti e ore sprecate nel traffico per tutti coloro che vogliono l’indipendenza che l’automobile ha sempre rappresentato – ha concluso Urmson.

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