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Auto, libretto e certificato di proprietà in pensione: con il foglio unico 39 euro di risparmio

Il testo del decreto all’esame dei Ministeri della Pubblica amministrazione e dell’Economia. Niente agenzia unica ma un solo documento al posto di carta di circolazione e certificato di proprietà. Il provvedimento dovrebbe arrivare in CdM nei prossimi giorni e approvato entro fine febbraio.
A cura di Valeria Aiello
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Un solo foglio unificherà libretto di circolazione e certificato di proprietà: la rivoluzione attesa da più di due anni potrebbe diventare realtà, alleggerendo di 39 euro la spesa degli automobilisti per ogni pratica di immatricolazione o passaggio di proprietà. La novità che era stata prevista dalla legge delega per la riforma della Pubblica Amministrazione, approvata ormai due anni fa dal Governo, dopo il complesso percorso del decreto attuativo, tra annunci, ritardi e modifiche, è adesso all’esame dei Ministeri della Pubblica amministrazione e dell’Economia e dovrebbe, nei prossimi giorni, arrivare sul tavolo del Consiglio dei Ministri.

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No alla fusione Pra-Mtct, solo foglio unico

Il testo del decreto, rispetto allo schema iniziale che prevedeva l’accorpamento tra Pubblico Registro automobilistico gestito dall’Aci e Motorizzazione Civile, non prevede l’unificazione in un’unica agenzia: lo schema, secondo quanto appreso dal Corriere della Sera, prevede che siano solo il certificato di proprietà rilasciato dal Pra e la carta di circolazione rilasciata dalla Motorizzazione Civile ad essere unificati in un unico foglio, mentre le banche dati resteranno comunque due, separate. Tuttavia, gli effetti per i cittadini automobilisti dovrebbero essere gli stessi.

2 bolli anziché 4 e tariffa più bassa

Il risparmio sui costi connessi alla proprietà e alla circolazione dei veicoli è di 39 euro, dal momento che per ogni pratica di immatricolazione o trasferimento di proprietà si pagheranno solo due bolli anziché i quattro oggi necessari. Anche se le banche dati resteranno separate, sarà direttamente l’Aci a “interrogare” la banca dati della Motorizzazione. Ridotta anche la tariffa da pagare, da un totale di 37 euro si scenderà a 30. Il tutto a partire dal 2018, se il provvedimento verrà approvato.

Minore gettito e altre resistenze

Restano però ancora due questioni da sciogliere per un’operazione che nei giorni scorsi è stata invocata anche dall’Antitrust: la prima legata alla perdita di gettito per le casse dello Stato, stimata in circa 50 milioni di euro l’anno, su cui il Ministero dell’Economia, già alle prese con la manovra correttiva chiesta da Bruxelles, vuole vederci chiaro; l’altra relativa alle resistenze che negli ultimi mesi hanno portato a un’operazione annunciata e mai realizzata. Starà al Consiglio dei Ministri, qualora il testo supererà l’esame dei Ministeri, decidere, in piena zona Cesarini, dal momento che il termine ultimo previsto dalla riforma è il 28 febbraio.

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