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Auto, mercato mondiale da 100 milioni di immatricolazioni nel 2020

Dopo aver raggiunto i 91 milioni di unità nel 2016, le vendite globali di auto nuove continueranno a crescere con la prospettiva di superare la soglia dei 100 milioni nel 2020.
A cura di Valeria Aiello
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Il mercato mondiale dell’auto torna a crescere, evidenziando come negli ultimi otto anni le vendite siano aumentate costantemente, passando dai 62,2 milioni del 2009 ai 91 milioni del 2016 (+45%) con la prospettiva di superare i 100 milioni nel 2020. Secondo l’Osservatorio Auto di Findomestic, alla base della ripresa del mercato mondiale e italiano c’è il “rapporto indissolubile” tra consumatori e auto. Per l’88% degli oltre 8500 consumatori intervistati in 15 Paesi, l’automobile resta uno strumento indispensabile. Percentuale che tocca il 92% tra i consumatori italiani: nell’87% dei casi gli italiani attribuiscono all’auto il valore di “senso si libertà” e nel 93% quello di “risparmio di tempo”. Alla base del “rapporto d’amore” che lega i consumatori italiani, anche il piacere di guidare: l’83% degli intervistati ha dichiarato di “amare stare al volante”, una percentuale in linea con la media internazionale che si attesta all’84%. Diversamente, il Giappone e gli Stati Uniti mostrano una diversa percezione, con rispettivamente il 66% e il 69% degli intervistati.

La percezione dell’automobile non risulta, quindi, scalfita dalle polemiche legate ad emissioni e inquinamento o dallo scandalo del dieselgate. Anzi – si legge nell’ultimo rapporto – l’automobile gode di ottima salute e esce dallo studio Findomestic con un’immagine molto positiva, raccogliendo il 90% dei consensi in Italia e mediamente nel mondo”.

L’auto si conferma un “simbolo di affermazione sociale” per il 18% degli italiani, sopravanzato solo dal bene casa che si attesta al 36%. “Anche per questo, nel nostro Paese, il 38% del campione è disposto a spendere ‘un po’ di più’ per comprare una bella automobile che soddisfi l’aspetto edonistico e lo rappresenti agli occhi degli altri”. A livello globale, il 47% degli intervistati “non bada a spese” per l’acquisto, percentuale che sale al 93% in Cina, 71% in Turchia, 66% in Brasile, dove l’atteggiamento di comprare un’auto che soddisfi anche l’occhio è figlio di una relazione auto-consumatore che “sta vivendo la fase dell’innamoramento iniziale”. A evidenziare la ricerca dello status symbol, la crescita delle vendite dei veicoli Suv in Italia, passati dall’11% del totale immatricolato del 2010 al 27% del 2016, e dai marchi Premium – Aston Martin, Audi, BMW, Bentley, Ferrari, Infiniti, Jaguar, Lamborghini, Land Rover, Lexus, Maserati, Mercedes, Mini, Porsche, Saab, Tesla, Volvo, Cadillac, Bugatti, Acura, Fisker, Maybach, Mclaren, Morgan, Rolls Royce, TVR – che nello stesso periodo sono passati dall’11% al 15%. Più sensibile la penetrazione sul totale nei mercati Usa (42%) e Cina (33%) mentre quella riferita ai brand premium tocca l’incidenza massima in Germania (31%) e Regno Unito (30%).

L’auto del futuro dovrà essere sicura (63%), capace di assistere il conducente nella guisa (44%) e connessa (24%). Solo per il 15% degli intervistati la ricerca delle prestazioni ha un peso importante nella scelta. Guardando al 2030, l’ibrido sarà la prima forma di trazione per il 39% dei consumatori, seguito dall’elettrico (17%) e dalla benzina (11%). Secondo gli italiani, il motore a gasolio sarà destinato a sopravvivere solo per il 10% dei consumatori.

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