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Autovelox, la multa va annullata se l’apparecchio non è revisionato

“Illegittimo il verbale della polizia stradale che accerta la violazione dei limiti di velocità se lo strumento per il controllo elettronico utilizzato non è stato sottoposto alle verifiche periodiche di funzionalità e taratura”.
A cura di Valeria Aiello
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“Gli apparecchi per l'accertamento dei limiti di velocità, come gli autovelox, vanno sottoposti a periodiche verifiche, perché i fenomeni di obsolescenza e deterioramento possono pregiudicare non solo l'affidabilità delle apparecchiature, ma anche la fede pubblica che si ripone in un settore di significativa rilevanza sociale, quale quello della sicurezza stradale”. Queste le motivazioni della sentenza n. 113 del 18/6/2015 con cui la Corte Costituzionale ha infatti dichiarato l’illegittimità costituzionale dell'art. 45, comma 6, del Codice della Strada (Dlgs 30 aprile 1992, n. 285), “nella parte in cui non prevede che tutte le apparecchiature impiegate nell’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità siano sottoposte a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura”.

“Appare evidente – si legge nella sentenza, che qualsiasi strumento di misura, specie se elettronico, è soggetto a variazioni delle sue caratteristiche e quindi a variazioni dei valori misurati dovute ad invecchiamento delle proprie componenti e ad eventi quali urti, vibrazioni, shock meccanici e termici, variazioni della tensione di alimentazione. Si tratta di una tendenza disfunzionale naturale direttamente proporzionata all'elemento temporale. L'esonero da verifiche periodiche, o successive ad eventi di manutenzione, appare per i suddetti motivi intrinsecamente irragionevole”.

Nello specifico, a rimettere la questione alla Consulta era stata la Cassazione, dopo una lunga battaglia legale svolta da un’automobilista di Mondovì, nel cuneese, che era stata fermata da una pattuglia per eccesso di velocità con conseguente multa e ritiro della patente. La donna si era rivolta prima al prefetto, che aveva respinto il ricorso, come il giudice di pace. Ma l’automobilista non si era data per vinta e, era arrivata in cassazione, convinta che l’autovelox che l’aveva multata non fosse correttamente tarato. La Corte di Cassazione ha girato il quesito alla Corte Costituzionale che ieri ha depositato la sentenza, bocciando parte dell’art. 45 del Cds. Cosa cambia? D’ora in poi le forze di polizia e gli enti locali dovranno dimostrare la taratura periodica dei sistemi di rilevamento della velocità. Se così dovesse essere, rischieranno una pioggia di ricorsi dai multati.

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