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Avvocati: “Ddl Concorrenza, ulteriore regalo alle compagnie assicurative”

“Invece di aumentare, i diritti degli assicurati si comprimono, eppure gli utili delle Compagnie aumentano vertiginosamente” sottolinea l’Organismo Unitario dell’Avvocatura, in audizione sul testo davanti alle Commissioni congiunte di Finanze e Attività Produttive della Camera.
A cura di Valeria Aiello
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“Da cassare nel ddl Concorrenza la parte relativa ai sinistri stradali, un regalo ulteriore alle compagnie assicurative a scapito dei cittadini”. Così la delegazione dell’Organismo unitario dell’avvocatura, in audizione davanti alle commissioni congiunte di Finanze e Attività Produttive della Camera. “Invece, di aumentare i diritti degli assicurati si comprimono, eppure gli utili delle Compagnie aumentano vertiginosamente, nonostante non smettano di “piangere miseria”” L’Oua considera quanto sia riduttivo definire come “assicurativa” la materia contenuta nel Ddl, “poiché riguarda più in generale l’ambito della responsabilità civile”, si denuncia, inoltre, “come l’annunciato intervento normativo avvenga in un mercato oligopolistico come quello italiano, dove il ruolo delle autorità di controllo appare poco definito, e dove le Compagnie solo nel 2012 e 2013 (ultimi dati disponibili fonte Ania), hanno avuto utili complessivi per oltre 4,5 miliardi di euro (1,8 miliardi nel 2012 e 2.4 miliardi nel 2013), forse anche a causa di un sensibile mark-up sui costi marginali dovuti ad un assetto oligopolistico del mercato”.

“Misura dirigista, se non finanziamento pubblico”

“In un tale scenario, si sottolinea, proporre un impianto legislativo basato su “sconti” obbligatori di misura indefinita (e comunque non definibile in un mercato che, per i noti vincoli comunitari, non può tollerare alcuna imposizione di regolamentazioni tariffarie), in cambio di una riduzione dei diritti delle vittime della strada, potrebbe apparire una misura dirigista se non un finanziamento pubblico a favore di compagnie private i cui utili sono ben al di sopra del margine di remunerazione lordo in confronto a paesi di consolidata cultura assicurativa”.

Interventi penalizzanti, tabelle ministeriali con assorbito il danno morale

L’impianto del Disegno di legge approvato a febbraio dal Governo, secondo l’Oua è “teso a trasformare il risarcimento in indennizzo” e “sta già creando un danno al settore della riparazione che, se deve vedere il futuro come terzista di tre compagnie che potranno esercitare un potere contrattuale enorme su una massa di piccole imprese, non può investire e fruire dei pur debolissimi segnali di ripresa per fare qualche investimento”. Non solo, si prevedono, “ulteriori penalizzanti interventi in tema di liquidazione del danno alla persona che non gioveranno certo alle Vittime della Strada, delegando l’approvazione, con atto amministrativo fuori da ogni previsione di delega legislativa, delle nuove tabelle “ministeriali” nelle quali sarà assorbito pure il danno morale. Si tratta di tabelle al ribasso la cui approvazione venne già bocciata la scorsa legislatura da unanime mozione parlamentare”. Eppure, critica duramente l’Oua, “gli assicuratori richiedono espressamente tali interventi riduzionisti assumendo essere troppo alti i risarcimenti italici”.

Legge Hamon, la via d’uscita europea

Quindi, l’organismo di rappresentanza politica degli avvocati volge uno sguardo all’Europa: “Nulla poi si dice e si riferisce in relazione a quanto lo scorso anno è avvenuto in Francia, (Legge Hamon) in merito alla portabilità della polizza assicurativa, forse l’unico strumento valido in mano all’assicurato per esercitare un minimo di potere contrattuale in fase di acquisto della polizza. Funziona in Francia, ha funzionato per la telefonia, non si vede perché non adottare tale misura in Italia, l’unica che consentirebbe alle compagnie di adottare una vera innovazione di prodotto”. Infine, l’Oua interviene anche sull’indennizzo diretto all’italiana, con una chiara bocciatura. “Resta ancora intoccabile nonostante la Corte costituzionale ne abbia sancito il carattere facoltativo; il risarcimento diretto d’altronde è, appunto, il metodo surrettizio per arrivare ad un impianto legislativo in cui le assicurazioni di fatto trasformano la materia dei risarcimenti in RC auto in materia indennitaria. Dall’abrogazione delle tariffe amministrate si è passati a risarcimenti amministrati”. Fatte queste premesse, “è evidente la preoccupazione che le misure assicurative contenute nel Ddl concorrenza sposando, anche letteralmente, le richieste di Ania, condivise purtroppo da un’Antitrust frutto di una dirigenza di gemmazione bancaria, consociativa e purtroppo filo assicurativa, vadano nella direzione opposta alla necessaria salvaguardia di concorrenza, mercato interno, diritti delle vittime e degli assicurati”.

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