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Ayrton Senna, il ricordo di un precursore

Domenica prossima per la prima volta dalla morte di Ayrton Senna la F1 corre il 1° maggio. Sono passati già ventidue anni dalla morte dello straordinario pilota brasiliano che ha lasciato in questo sport una traccia straordinaria non solo per quello che ha fatto in pista.
A cura di Alessio Morra
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Domenica prossima per la terza volta si corre il Gran Premio di Russia. A Sochi correranno agguerriti Nico Rosberg, alla ricerca del settimo successo di fila, il campione del mondo Lewis Hamilton, che non vince da sei mesi, e i piloti della Ferrari, che sperano finalmente di vivere un weekend tranquillo e che vorrebbero fare lo sgambetto ai due della Mercedes. Domenica è il 1° maggio, una data che per la Formula 1 non è uguale a tutte le altre. Perché in quel giorno nel 1994 morì Ayrton Senna, un pilota che era una leggenda vivente. E forse anche per rispettare la sua memoria la Formula 1 nelle due volte che il calendario aveva proposto il 1° maggio di domenica aveva deciso di non correre (è stato così nel 2005 e nel 2011). Adesso però di tempo ne è passato tantissimo e i piloti di Formula 1 domenica prossima correranno e proveranno ad onorare magari con una gara spettacolare, su un circuito che si presta ai sorpassi, il pilota brasiliano, da molti considerato il più grande di sempre e che in tanti modi ha cambiato questo meraviglioso sport.

I freddi numeri non bastano per ricordare la grandezza di Senna, che generalmente viene celebrato anche con le immagini della meravigliosa partenza di Donington del 1993 o con quell’incredibile pole position conquistata a Montecarlo nel 1988. Senna è stato un grandissimo anche perché è stato un innovatore. Spesso ha capito prima degli altri quello che sarebbe successo ed ha tracciato la strada dei piloti di oggi. Ayrton è stato il primo pilota di Formula 1 ad aver avuto una cura maniacale per la preparazione fisica. Non che prima di lui i piloti avessero un po’ di pancetta o fossero un po’ di sovrappeso, perché senz’altro anche Lauda o Prost effettuavano allenamenti seri, ma non così duri. Parlando di preparazione atletica vengono subito alla mente quelle fantastiche immagini in cui si vede il brasiliano correre sulla spiaggia ed è noto come lui curasse il suo fisico in ogni dettaglio. Oggi quasi tutti i suoi eredi si sfidano sui social, a colpi di selfie, e mostrano i propri sforzi, la propria fatica, il grande lavoro atletico e chi può anche il fisico scolpito, come Lewis Hamilton, campione anche da questo punto di vista. La lotta per il fisico mette tutti sullo stesso piano. Il mite Bottas e ‘Mr. Smiley’ Ricciardo, che risiedono a Montecarlo, si dilettano a postare immagini delle loro corse in bicicletta dal Principato all’Italia, bravi e beati loro che hanno tutta questa forza! E non va dimenticato Alonso, che a livello social è uno dei più attivi e più intelligenti.

La morte di Senna, avvenuta a Imola, ha portato anche la Formula 1 ad innalzare il livello della sicurezza di vetture e piste. Tanti tracciati storici all’epoca subirono dei cambiamenti e soprattutto le auto sono diventate più sicure. Nessuno naturalmente dimentica l’incidente che ha portato alla morte di Jules Bianchi, il quarantaquattresimo pilota di Formula 1 morto in pista, ma in questi anni ci sono stati incidenti tremendi, l’ultimo quello di Alonso a Melbourne, che avrebbero avuto ben più gravi conseguenze se dal 1994 non si fosse intrapresa una strada seria. E purtroppo è servita la morte del numero 1, del mito, per far capire alla FIA quale fosse la strada da intraprendere con serietà.

Domenica dunque si corre in un giorno particolare e la speranza, al di là dell’esito della gara, è che Senna venga ricordato magari con un Gran Premio spettacolare in cui anche i big regalino spettacolo, sorpassi e soprattutto emozioni, come quelle che produceva ‘Magic Ayrton’.

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