Bahrain agrodolce per Raikkonen, il finlandese ancora giù dal podio
Quarto in Australia, quinto in Cina, quarto in Bahrain: Kimi Raikkonen manca ancora una volta l'appuntamento con il podio che non arriva ormai dal Gran Premio d'Austria della scorsa stagione. Un digiuno fin troppo lungo per chi, appena 10 anni fa, si laureava campione del mondo con la Ferrari: tre risultati, però, completamente diversi tra loro che non rendono pienamente giustizia al pilota di Espoo.
Se in Australia e soprattutto in Cina le prestazioni di Raikkonen non erano state convincenti, tanto da spingere persino il presidente Marchionne al richiamo neanche tanto scherzoso, quella del Bahrain ha certificato che il talento del finlandese non è in discussione. A pesare sulla prestazione c'è sicuramente la pessima partenza che ha fatto perdere posizioni al pilota della Rossa, passato da Verstappen e Massa e costretto alla rimonta. Dopo però il finnico ha sfoggiato tutta la sua classe superando il brasiliano e Daniel Ricciardo: spettacolare la manovra ai danni dell'australiano, uno dei sorpassi più belli di tutta la gara con il primo tentativo all'esterno e poi l'infilata in accelerazione all'interno. Il distacco dal connazionale Valtteri Bottas è stato più contenuto rispetto alle precedenti uscite e può spiegarsi con i giri passati dietro Felipe Massa e il problema avuto al pit stop con la gomma anteriore destra che gli ha fatto perdere secondi preziosi.
Decisivo il confronto con Bottas nella lotta al titolo costruttori
Proprio il confronto con il collega della Mercedes sarà decisivo: quello appena iniziato sarà un mondiale che si giocherà sui dettagli, per riportare il titolo costruttori a Maranello sarà decisivo anche l'apporto di Raikkonen. Per ora Bottas lo preceduto sia in Australia che in Bahrain, conquistando due podi. Solo in Cina, a causa di un errore grossolano, il pilota delle Frecce d'argento, è finito alle sue spalle. La gara nel deserto, una delle sue piste preferite, non ha portato i frutti sperati, una fastidiosa abitudine in questo inizio 2017. Serve un'inversione di tendenza, un guizzo da parte del campione del mondo 2007 che ha dimostrato di essere un diesel. La Russia può essere la pista giusta, l'anno scorso arrivò il podio: lo stesso risultato, tra due settimane, potrebbe essere accolto come una benedizione in casa Ferrari.
