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Basta un guidatore per evitare il traffico, ecco le regole per scampare all’ingorgo

Un ingegnere elettrico, applicando i principi della termodinamica, ha stilato una lista di comportamenti da adottare per evitare di rimanere imbottigliati: lasciare spazio invece di attaccarsi al veicolo che ci precede o lasciare sufficiente spazio tra una macchina e l’altra sono solo alcuni dei consigli da seguire.
A cura di Matteo Vana
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Il traffico, l'incubo di ogni automobilista. Rimanere bloccati in un ingorgo è il terrore di ogni guidatore: lunghe code, interminabili attese per fare appena pochi chilometri con conseguente ritardo e stress. Una gara tra veicoli per guadagnare qualche centimetro e occupare il primo spazio vuoto nell'illusione che questo porti un vantaggio. Eppure basterebbero poche semplici regole e qualche conoscenza tecnica per evitare di rimanere impantanati insieme ad altri veicoli.

La termodinamica applicata alle auto

Stando a quanto riportato dal Wall Street Journal, infatti, basterebbe un singolo guidatore per evitare di creare un ingorgo. A dirlo è uno scienziato di Seattle che, dopo molte ore trascorse insieme alle altre vetture mentre si recava a lavoro, ha elaborato un serie di accorgimenti per non trovarsi bloccati durante il tragitto. A dirlo è l'ingegnere elettrico William Beaty che ha immaginato la carovana di auto in fila come fossero molecole d'acqua. Applicando i principi della termodinamica è arrivato alla conclusione che il traffico può essere prevenuto seguendo alcune regole: lasciare spazio invece di attaccarsi al veicolo che ci precede. Agire come chi apre cortesemente la porta e lascia passare i compagni. Lasciare sufficiente spazio tra una macchina e l'altra. Programmare i semafori. Sono questi i comportamenti che eviterebbero la creazione degli imbottigliamenti che congestionano il traffico e causano fonte di stress e ritardi tra gli automobilisti.

Evitare il traffico è possibile

Una sorta di vedemecum da seguire alla lettera. Facile a dirsi, più complicato da mettere in pratica. Perché è la natura umana a spingere gli automobilisti a un comportamento egoistico che tende a pensare come prima cosa al proprio interesse personale. La maggior parte dei guidatori, infatti, crede che quando il traffico si blocca basti accorciare la distanza dal veicolo che ci precede, ma così facendo si ottiene l'effetto opposto: basterebbe rimanere fermi e aspettare che la macchina davanti a noi faccia ancora qualche metro evitando poi di frenare e garantendo un flusso regolare alla circolazione. Lo studio di Beaty difficilmente troverà applicazione nella vita reale, ma dimostra che un modo per scampare all'incubo peggiore di ogni automobilista esiste.

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