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Biaggi: “Ho pensato a Schumi e Hayden, ho capito che la vita è un bene prezioso”

Il pilota ha lasciato l’ospedale San Camillo dopo 19 giorni di ricovero per un grave incidente in moto. “Ho rischiato di non esserci più, insegnerò ai giovani che non basta solo il talento”.
A cura di Maurizio De Santis
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Le prime parole di Max Biaggi sono per loro, due amici che non ci sono più: lo statunitense è scomparso di recente, il campione tedesco è vivo ma scomparso dalla scena pubblica dopo il drammatico incidente sulle nevi di Meribel. "Ho pensato molto alle persone che conoscevo bene, come Michael Schumacher e Nicky Hayden – ha ammesso a Premium Sport – e ho capito che a volte basta davvero un battito di ciglio per perdere tutto". Il Corsaro ha lasciato nella giornata di martedì l'ospedale San Camillo di Roma dov'era ricoverato dallo scorso 9 giugno. Quel ‘maledetto' 9 giugno in cui ha rischiato di morire per un grave incidente capitato mentre girava sul circuito di Latina. Impatto violento, tremendo, costole incrinate e un polmone ‘liberato' dalla costrizione della gabbia toracica che aveva subito il contraccolpo nell'urto. Dopo 19 giorni il peggio è passato e il pilota romano torna alla vita, come lui stesso ha scritto in un post pubblicato sul suo profilo Instagram.

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Ho rischiato di non esserci più e ho capito che la vita è un dono prezioso e non va sprecata. Non devo dimostrare più niente a nessuno. Ho un figlio e alle persone che mi amano e che amo. Ed è a loro che voglio dedicarmi.

La seconda fase è appena iniziata, Biaggi affronterà la riabilitazione ma senza fretta di rimettersi in sesto. Gli serviranno pazienza e cautela, maggiore cura di sé stesso. Quando gli chiedono se tornerà in moto risponde così: "La passione è intoccabile ma darò spazio ai giovani promettenti. Voglio insegnare loro che ormai il solo talento non basta più in questo lavoro, ma servono altre cose che io posso trasmettere. Per fare questo lavoro ho sempre fatto tanti sacrifici: ora posso dire che la mia vita è bella".

Max ha ritrovato il sorriso, accanto a lui è sempre rimasta la compagna, Bianca Atzei. "Voglio ringraziare tutti i fan e le persone che mi sono stati vicini – ha aggiunto il pilota capitolino -. Grazie al chirurgo Giuseppe Cardillo che mi ha operato due volte, a tutti gli infermieri della terapia intensiva e al dottore Claudio Ajmone-Cat che è un grande esempio di passione e dedizione per il proprio lavoro".

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