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Brad Binder campione del mondo 2016: è il primo sudafricano della storia della Moto3

Il portacolori del team Red Bull KTM Ajo chiude matematicamente la partita ad Aragon con un secondo posto che vale il primo titolo iridato in carriera. Brad: “Abbiamo perso la battaglia ma vinto la guerra, ancora non ci credo”
A cura di Valeria Aiello
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Brad Binder campione del mondo della classe Moto3 / MotoGp.com
Brad Binder campione del mondo della classe Moto3 / MotoGp.com

Bastava un secondo posto centrare matematicamente il titolo iridato della Moto3, indipendentemente dal piazzamento degli altri piloti, e Brad Binder ha tirato fuori tutti gli assi che gli servivano per chiudere la partita ad Aragon, in un gara serratissima dalle prime tornate fino al traguardo. Secondo al traguardo dietro a Jorge Navarro e davanti ad Enea Bastianini, il portacolori del team Red Bull KTM Ajo si laurea campione del mondo della classe cadetta quando mancano 4 Gp alla fine della stagione.

In questo momento non mi sembra ancora reale – ha commentato al caldo Binder – la gara è stata dura, una battaglia fino all’ultimo, sono riuscito a conquistare la posizione fino all’ultimo giro, ci ho provato fino alla fine all’ultima curva Oggi abbiamo perso la battaglia però ho vinto la guerra e sono davvero contento”.

Binder vince matematicamente il titolo della Moto3

Cinque vittorie stagionali, a Jerez, Le Mans e Mugello, poi a Silverstone e Misano, e sei podi con quello di Aragon hanno permesso al 21enne di Potchefstroom di centrare il primo mondiale in carriera con 249 punti e un margine di 106 lunghezze su Navarro, alla sua sesta stagione completa nel Motomondiale e di riportare un titolo iridato che in Sud Africa mancava dalla fine degli anni ’80, quando a trionfare nelle classi 350cc e 250cc erano Jonnie Ekerold e Kork Ballington. Con il successo di Binder è la terza volta che la casa di Mattighofen raggiunge una vittoria mondiale. Era già accaduto nel 2012 con Sandro Cortese e nel 2013 con Maverick Viñales.

Al momento è ancora tutto pazzesco, ma oggi ho davvero dovuto faticare molto – ha spiegato Binder – non avevo la velocità degli altri, non mi sentivo a mio agio e non riuscivo a mantenere le mie traiettorie, ma oggi sono stato fortunato a trovarmi in una buona posizione nell’ultimo giro per prendere la scia”.

Ho cercato di vincere la gara fino all’ultima curva ma non riuscivo a fermar bene la moto ma chiudere al secondo posto come un giorno come questo è perfetto”.

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