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Brawn incontra Ezpeleta: “Niente più F1 e MotoGP in contemporanea”

Il nuovo direttore sportivo della Formula 1 e il gran capo del Motomondiale si sono parlati a Barcellona: “Questi incroci non sono intelligenti. Non è sempre facile maneggiare le date, ma almeno abbiamo un dialogo per cercare di farlo” sono state le sue parole.
A cura di Matteo Vana
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Ross Brawn, il nuovo direttore sportivo della Formula 1 - Getty Images
Ross Brawn, il nuovo direttore sportivo della Formula 1 – Getty Images

Che l'aria stia cambiando, in Formula 1, si era capito già da qualche tempo: i nuovi proprietari di Liberty Media stanno aprendo una nuova epoca e le prime novità sono già arrivate. Il weekend di Barcellona non è servito solo alle squadre per testare gli aggiornamenti, ma anche ai vertici del circus per impostare il futuro. Ross Brawn, infatti, nominato direttore sportivo della Formula 1 proprio dalla nuova proprietà americana, ha incontrato Carmelo Ezpeleta, gran capo del Motomondiale.

I due si sono ritrovati per mettere mano a una delle situazioni più intricate del mondo del motorsport: la sovrapposizione dei calendari. Nel 2017 saranno ben 8 le gare in cui Formula 1 e MotoGP scenderanno in pista nello stesso weekend, decisamente troppe per non creare problemi di visibilità e fruibilità agli spettatori. Proprio per questo i due si sono detti pronti a cooperare per limitare gli incroci. "Questi incroci non sono intelligenti. Noi non siamo troppo orgogliosi di consultare altri campionati e di cercare di trovare la strada migliore, è anche difficile maneggiare le date e non sempre puoi raggiungere quello che vuoi, ma almeno abbiamo un dialogo per cercare di farlo" ha dichiarato Ross Brawn alla Reuters.

La Formula 1 a scuola dalla MotoGP

Tra Brown ed Ezpeleta, però, non c'è stato solo uno scambio sulla questione calendari, ma sono stati toccati anche altri aspetti come la struttura del mondiale, la questione dei piloti junior e tanti altri aspetti che potrebbero essere utili in futuro per modificare il format della Formula 1. "Mi piace la meritocrazia che hanno tra Moto3, Moto2 e MotoGP, la loro progressione e anche il lato commerciale. Poi è anche un ottimo esempio vedere come i loro piloti junior facciano parte dello stesso weekend di gara: è così che anche noi dovremmo essere" ha sottolineato il direttore sportivo del circus. C'è aria di cambiamento in Formula 1, i tempi sembrano essere maturi: il motomondiale, in questo senso, potrebbe essere un buon format da cui prendere esempio.

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