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Bucce di pomodoro e gusci d’uovo, ecco di cosa saranno fatti i pneumatici del futuro

Il nuovo materiale, scoperto dai ricercatori della Ohio State University è più flessibile rispetto a quello attualmente utilizzato nelle gomme per le automobili. Inoltre consentirebbe un vantaggio sia in termini ambientali che per i consumatori.
A cura di Matteo Vana
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Il nuovo materiale per gli pneumatici composto da bucce di pomodoro e gusci d'uovo
Il nuovo materiale per gli pneumatici composto da bucce di pomodoro e gusci d'uovo

Le auto del futuro potrebbero camminare grazie a gusci d'uovo e bucce di pomodoro: non è fantascienza, ma il risultato di uno studio condotto dalla Ohio State University. I ricercatori, infatti, hanno scoperto che combinando le proprietà porose dei gusci d'uovo con quelle riempitive e resistenti alle alte temperature delle bucce di pomodoro, è possibile ottenere un materiale gommoso, resistente e più flessibile rispetto a quello attualmente utilizzato negli pneumatici che montano gli autoveicoli.

Un vantaggio per l'ambiente e per i consumatori

Le gomme con le quali sono attualmente equipaggiati i veicoli che circolano sulla rete stradale sono composte per il 30% di Carbon black, un materiale che si ottiene dal petrolio e che conferisce agli pneumatici la caratteristica colorazione nera mentre quelli realizzati dai ricercatori dell'università americana assumono una tonalità rossastra o marroncina, a seconda del materiale usato in prevalenza, ma la professoressa Cornish e la dottoressa Barrera, insieme ad altri membri, stanno lavorando sul colore, testando diverse combinazioni e sperimentando l'aggiunta di altre componenti per modificare la tonalità cromatica della gomma di origine naturale, rendendola più gradevole anche a livello estetico. La scoperta potrebbe aprire le frontiere a un nuovo tipo di pneumatici eco compatibili con vantaggi garantiti per l'ambiente e non solo.

Un vantaggio che non è solo ambientale, ma anche economico: gli scarti alimentari, infatti, sono piuttosto comuni e i prodotti utilizzati, come uova e pomodori, oltre ad essere facilmente reperibili, si trovano a prezzi relativamente bassi. Inoltre il costo del petrolio, non essendo una risorsa rinnovabile, è soggetto a continui rialzi: impiegarne la minor quantità possibile sarebbe un notevole passo in avanti sia per i produttori che per i consumatori. Le parti in questione, durante i processi alimentari, vengono scartate, ma grazie allo scoperta dei ricercatori della Ohio State University potrebbero divenire una merce preziosa oltre a una validità alterativa green.

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