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Buon compleanno, Schumi (video/foto)

Oggi, 3 gennaio, il campione tedesco compie 45 anni sul letto di un ospedale lottando tra la vita e la morte dopo l’incidente di Meribel.
A cura di Alessio Pediglieri
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E' il suo compleanno più difficile. Michael Schumacher compie 45 anni su un letto dell'ospedale di Grenoble dove da domenica scorsa sta lottando contro la morte a seguito del terribile incidente avvenuto sulle nevi francesi dell'Alta Savoia dopo aver aiutato una bambina in difficoltà. Non ci saranno festeggiamenti, torte e regali per una volta ma semplicemente preghiere e speranza: il campione tedesco da quattro giorni è in coma indotto e tenuto in ipotermia per mantenere sotto controllo i danni procurati dall'impatto sulle rocce. Ma potrebbe farcela: lo ha fatto capire martedì Jacqueline Hubert, direttrice dell'ospedale di Grenoble presso il quale è ricoverato l'ex ferrarista e l'hanno confermato luminari di tutto il mondo. Ogni minuto, ora, giorno che trascorre senza peggioramenti è un piccolo passo fondamentale verso la salvezza.

Questo sarebbe il regalo più grande per la moglie Corinne Betsch, sposata nel 1995, Mick, figlio quattordicenne che stava sciando insieme al papà sulle nevi di Meribel e la figlia Gina Maria. Nonché per il fratello minore Ralf, anch'egli pilota di Formula 1 e papà Rolf, che lo iniziò per primo alla passione per le quattro ruote e per la velocità e suo più grande tifoso. Nessuno, infatti, ha alcuna voglia di festeggiare. Nemmeno i milioni di fans di Schumi che da giorni seguono spasmodicamente il susseguirsi delle notizie dall'ospedale di Grenoble, così come gli innumerevoli amici ed ex compagni del mondo della Formula 1 che non mancano di stringersi anche virtualmente attorno al campione tedesco e alla sua famiglia dilaniata dal tragico evento.

Quando in un freddo 3 gennaio del 1969 nella piccola cittadina di Hermulheim, nella Renania Settentrionale-Vestfalia vicino a Colonia nacque il piccolo Michael nessuno poteva aspettarsi di essere di fronte a colui che sarebbe diventato tra i più forti e il più vincente pilota di Formula 1 di ogni tempo. Anche se la passione per i motori e la velocità appassionò il piccolo Schumi sin da subito. A 4 anni, grazie a papà Rolf, provò per la prima volta il brivido delle quattro ruote su un go-kart non ufficiale al Kart Club Kerpen-Horrem e sette anni dopo, insieme al fratello minore Ralf, si esibiva nel tempo libero sulla pista del Kerpemer Kartclub. Il primo grande momento indimenticabile e decisivo che segnò la carriera e la vita di Schumacher poco prima del 12° anno d'età, quando nel novembre del 1980 incontrò in occasione della WM a Nivelles, in Belgio, un giovane pilota a lui sconosciuto che ricorderà poi così: "Il suo stile di guida era pazzo e molto impressionante. Ma non sapevo chi fosse. Il giorno dopo, lessi sui giornali che si trattava del grande Ayrton Senna. Da quel momento seguii la sua carriera e lui divenne uno dei miei idolo".

A 19 anni Michael Schumacher dimostra al mondo la sua forza: nella Formula König del 1988 infatti vince nove corse su dieci classificandosi primo assoluto e trovando il lasciapassare per la stagione successiva in Formula 3. Fresco ventenne, il campione tedesco all'inizio del 1989 corre la sua prima stagione, classificandosi quarto prima del titolo che non gli sfuggirà l'anno successivo, nel 1990, trampolino definitivo per l'approdo in Formula 1, il 25 agosto 1991 all'età di 20 anni e 7 mesi per intraprendere la strepitosa carriera con i sette titoli vinti, terminata una prima volta nel 2006 prima dell'ultimo ‘colpo di coda' tra il 2010 e il 2012. Fino all'ultima ‘sfida' ritornando al primo grande amore, il kart, iscrivendosi nel 2013 alla WSK Euro Series nella categoria KZ1, la classe regina, pilota ufficiale dell'italianissima Tony Kart.

Adesso però, al di là degli splendidi ricordi di un glorioso passato non c'è tempo per fermarsi a pensare di ciò che fu. C'è da pensare al presente alla ricerca di un futuro ancora più radioso e felice. Buon compleanno Schumi. E per una volta invece di ricevere un regalo fallo tu a noi, ritornando a vivere. Sarebbe la più grande vittoria di un campione unico ed inimitabile come ci hai insegnato a conoscerti.

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