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Capirossi vince contro il fisco: è monegasco

Il ricorso del fisco italiano che gli contestava di non essere residente a Montecarlo è stato dichiarato inammissibile in Cassazione perché arrivato fuori tempo massimo.
A cura di Valeria Aiello
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Era finito nel mirino del fisco italiano che gli contestava di non essere residente a Montecarlo, presentandogli il conto per Irpef, Irap e Iva in relazione al 2012: Loris Capirossi dopo l’accertamento aveva presentato ricorso in Commissione tributaria che in primo grado di giudizio aveva respinto la richiesta di annullamento, vincendo però in appello perché la Ctr dell’Emilia Romagna gli riconosceva la residenza all’estero. Capirossi iscritto all’Aire (Anagrafe italiana residenti all’estero) – perché si era trasferito già nel 1994 a Montecarlo dove si è sposato con una cittadina monegasca, Ingrid Terence e ha un figlio cha va a scuola, oltre ad essere proprietario di una casa adibita a residenza familiare nel Principato di Monaco – nello specifico ha dimostrato che l’Italia non era la sede principale dei propri affari e interessi, presentando la documentazione necessaria a confermare che risiede all’estero per la maggior parte dell’anno, anche in virtù delle trasferte a seguito del Motomondiale.

Il ricorso del fisco fuori tempo massimo

La conferma del suo status è giunta pochi giorni fa dalla giustizia italiana. Dopo la sentenza, il fisco aveva presentato ricorso in Cassazione ma la difesa di Capirossi ha sostenuto che quel ricorso fosse inammissibile perché arrivato fuori tempo massimo. Come riporta il Sole 24 Ore, la Cassazione, con la sentenza 8151/2015 depositata mercoledì 22 aprile, ha ricostruito che il termine per la presentazione del ricorso era quello di 60 giorni e quindi l’istanza sarebbe dovuta pervenire entro il 2 luglio 2012 (essendo festivo il 1° luglio) mentre il ricorso è stato presentato dall’Agenzia con atto notificato attraverso la spedizione della raccomandata il 30 luglio 2012. Nel dichiarare inammissibile il ricorso, la Cassazione ha condannato le Entrate anche al pagamento delle spese di giudizio (16.400 euro per compensi professionali e 200 euro al difensore di Capirossi che le aveva anticipate).

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