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Car sharing, mezzo milione di italiani è passato all’auto condivisa

Quasi un italiano su dieci ha in tasca una tessera del car sharing. Boom di iscritti a Milano con oltre 300mila utenti, l’80% del mercato della mobilità condivisa. Le proiezioni al 2020 parlano di 12 milioni di utenti nel mondo. I dati nel convegno organizzato dalla Fondazione Sviluppo sostenibile.
A cura di Valeria Aiello
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La sharing mobility piace agli italiani: car sharing, park sharing, scooter pooling, ride sharing, bike sharing, car pooling sono tutti quei servizi che arricchiscono la mobilità urbana di una soluzione sostenibile e ormai affermata che permette di lasciare auto o moto in garage. Secondo la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in Italia sono presenti più di 100 iniziative di bike sharing, con più di 10.000 bici disponibili, ci sono circa 6000 auto in car sharing (erano 700 nel 2011) con circa 500.000 utenti nei primi mesi dell’anno: nuove tendenze e servizi condivisi di mobilità sostenibile che sono stati esaminati nel corso del convegno “Choose, Change, Combine: giornata europea per la sharing mobility”, organizzato dal Ministero dell’Ambiente e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in occasione dell’annuale Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, promossa dalla Commissione Europea e in programma dal 16 al 22 settembre.

Boom di iscritti Milano. A livello globale, si prevede che nel 2020, il business della mobilità condivisa avrà un valore 6,2 miliardi di euro e coinvolgerà 12 milioni di utenti. In Europa ci sono le esperienze pilota dell'Olanda e di Parigi, mentre l’Italia, a lungo ferma ai blocchi di partenza, ha recuperato velocemente posizioni, soprattutto grazie al boom di iscritti a Milano, capitale del car sharing italiano con l’80% del mercato dell’auto condivisa, soprattutto grazie alle soluzioni “free float” per cui le auto, invece di avere una postazione di parcheggio fissa, possono essere prese e riconsegnate ovunque all’interno di un’area predeterminata. Car2Go ed Enjoy, le due più note realtà in tale ambito, sono presenti a Milano, Roma, Firenze e Torino, per un totale di quasi 4.000 auto in condivisione e rispettivamente 180.000 e 270.000 utenti iscritti. Ma come testimoniano i dati dell’- Iniziativa Car Sharing (ICS) promossa dal Ministero dell’Ambiente, l’auto condivisa arriva in molti altri comuni con postazioni fisse di parcheggio in 12 città (Bologna, Brescia, Firenze, Genova e Savona, Milano, Padova, Palermo, Parma, Roma, Torino, Venezia) con 666 auto e un totale di circa 27.000 utilizzatori. Su base regionale, presenti progetti come e-Vai il servizio di car sharing a prevalenza elettrico che si estende a tutta la regione Lombardia, utilizza oltre 100 auto elettriche e conta 31.000 iscritti, e luglio poi, sempre a Milano, disponibile un servizio di scooter sharing che dispone di 150 mezzi.

Ma Milano ama anche la bicicletta. Con oltre 40.000 iscritti, 280 stazioni di prelievo e deposito (oltre 14.000 prelievi al giorno), convenzioni con i mezzi pubblici e l`arrivo di una app che calcola il risparmio di Co2 e le calorie consumate lungo il tragitto su due ruote, Bike-MI, il bike sharing del capoluogo lombardo, si posiziona ai primi posti in Europa per i suoi servizi. Un bike sharing capillare con stazioni di prelievo e deposito ogni 200/300 metri al massimo, in grado di soddisfare le esigenze di tutti i cicloamatori che desiderano utilizzare la bici come mezzo alternativo in città. Per le bici a pedalata assistita c’è un software che indica la percentuale di carica residua. Una volta raggiunto il 50% di batteria, uno staff tecnico la sostituisce in loco. Dal primo maggio il servizio si è ampliato fino a Milano Expo.

Nasce l’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility. L’incontro, che ha visto la partecipazione di importanti ospiti italiani e internazionali tra cui i rappresentanti delle maggiori aziende nel settore della sharing mobility, è stato anche l’occasione per presentare il primo ”Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility”, promosso dal Ministero dell’Ambiente con l’obiettivo di sviluppare un’azione di coordinamento e supporto ai Comuni e alle imprese coinvolte nei servizi di mobilità condivisa, analizzando lo stato dell’arte e le prospettive future del settore per lo sviluppo di una mobilità sostenibile nelle città.

L’evento – ha osservato Raimondo Orsini, Direttore della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – rappresenta un momento di analisi approfondita del contesto internazionale, con le esperienze olandesi, inglesi e francesi, e ci aiuterà a fare il punto sulle criticità, gli ostacoli e le riforme indispensabili per migliorare la mobilità sostenibile in Italia, individuando in particolare le strategie di intervento e gli strumenti attuativi per lanciare e affermare il trasporto condiviso nelle nostre città, nodi decisivi per lo sviluppo economico e sociale in chiave green”.

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