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Carburante con acqua: condannati gestore e compagnia petrolifera

Al malcapitato automobilista che in seguito a un rifornimento si era ritrovato l’auto danneggiata per la presenza di acqua nel serbatoio spetta il risarcimento danni.
A cura di Valeria Aiello
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Una sentenza destinata a fare giurisprudenza quella ottenuta da un automobilista napoletano che in seguito a un rifornimento si era ritrovato l’auto danneggiata per la presenza di acqua nel serbatoio. Come riferisce Il Mattino, il Giudice di Pace di Napoli (terza sezione giudice Cuccurullo) con sentenza n. 20062/17 ha condannato il gestore di una pompa di benzina e la compagnia petrolifera al risarcimento danni (1.600 euro) oltre alle spese legali per aver illegittimamente somministrato carburante con abbondanti quantità di acqua.

Una pronuncia di assoluta importanza, come fa notare dall’avvocato Carlo Claps, presidente di Aidacon Consumatori (www.aidacon.it) che ha difeso il malcapitato automobilista. “Non è raro che alcuni gestori senza scrupoli, mescolino benzina e/o gasolio, con acqua. In moti casi, la quantità d’acqua è tale da danneggiare l’auto, con gravi danni economici a carico del consumatore. La sentenza è fondamentale perché condanna anche la compagnia petrolifera, la quale spesso si nasconde dietro le responsabilità del gestore della stazione di servizio” spiega Claps. “Grazie a questa sentenza – aggiunge – sarà più facile per gli automobilisti ottenere il giusto risarcimento dei danni subiti”.

Come chiedere il risarcimento? “In primo luogo è importante farsi rilasciare una ricevuta dal gestore della pompa (o effettuare il pagamento con carta di credito o bancomat); nel caso in cui, dopo il rifornimento, l’auto dovesse avere problemi, recarsi subito presso la propria officina di fiducia, far accertare la presenza di acqua nel serbatoio e farsi rilasciare certificazione tecnica; redigere un preventivo tecnico che quantifichi i costi per la riparazione o, in caso di riparazione effettuata, farsi rilasciare ricevuta di pagamento e/o fattura; recarsi presso la pompa di benzina ove si è provveduto ad effettuare il rifornimento, per denunciare il fatto e compilare l’apposito modulo per la richiesta del risarcimento danni. Fondamentale sarà denunciare l’evento dannoso entro due mesi dalla scoperta. Nel caso in cui il gestore e/o la compagnia petrolifera non provvedessero in tempi brevi al risarcimento dei danni, basterà affidarsi ad Aidacon Consumatori o al proprio legale di fiducia per ottenere giustizia”.

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