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Contatto Verstappen-Ferrari a Singapore, nessuna penalità per i piloti coinvolti

Il collegio dei commissari, composto da Gerd Ennser, Silvia Bellot, Nish Shetty e dal nostro Emanuele Pirro, ha stabilito che nessun pilota è risultato interamente o prevalentemente colpevole per l’incidente avvenuto al via del Gp di Singapore.
A cura di Matteo Vana
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Il crash al via tra Max Verstappen e le due Ferrari è un semplice incidente di gara: questo il verdetto dei commissari di gara chiamati a giudicare su quanto avvenuto allo spegnimento dei semafori del Gran Premio di Singapore. La decisione, che era attesa subito dopo la gara, è stata presa da Gerd Ennser, Silvia Bellot, Nish Shetty e il nostro Emanuele Pirro che, dopo essersi riuniti, hanno optato per non punire nessuno.

Nessuna penalità per i piloti coinvolti

I commissari dopo aver esaminato le prove video e aver sentito Sebastian Vettel, Max Verstappen e Kimi Raikkonen hanno stabilito, dunque, che nessuno dei tre piloti sarà punito in quanto non c'è uno tra i protagonisti che può essere giudicato colpevole per quanto accaduto ricostruendo la dinamica dell'incidente, come spiegato nel comunicato diffuso dalla Fia. "Il pilota della vettura 7 ha avuto un ottimo avvio e ha potuto tentare di superare la vettura 33 dal lato sinistro. Allo stesso tempo, la vettura 5 che ha avuto un inizio più lento, si è spostata verso il lato sinistro della pista, quindi la monoposto 33 e la monoposto 7 si sono scontrate, con conseguente collisione a catena che successivamente hanno coinvolto la vettura 5 e infine la monoposto 14  – quella guidata Fernando Alonso, ndr – alla curva successiva. Le vetture 7, 5 e 33 dovevano ritirarsi immediatamente a causa dell'incidente, e la vettura 14 si è ritirata pochi giri dopo. I commissari considerano che nessun pilota è risultato essere stato interamente o prevalentemente colpevole per l'incidente al via e non verrà preso nessun altro provvedimento".

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L'incidente, che ha monopolizzato l'attenzione nelle prime fasi di gara e che ha spianato la strada al successo di Lewis Hamilton, dunque, è da ritenersi come un normale contatto tra vetture nelle prime, concitate, fasi di un Gran Premio che poteva indirizzare il mondiale. Adesso toccherà a Sebastian Vettel recuperare i 28 punti che lo separano dal leader del mondiale; una missione difficile, ma non impossibile.

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