40 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Dalla prima volta Ferrari alla vittoria negata a Senna, la storia del GP di Monaco in F1

Quello di Montecarlo è sempre stata una gara ricca di sorprese e colpi di scena: dall’esordio del Cavallino nel 1950, alle vittorie di Riccardo Patrese e Jarno Trulli, passando per quella tolta ad Ayrton Senna. Purtroppo, però, anche un evento tragico come la morte di Lorenzo Bandini.
A cura di Matteo Vana
40 CONDIVISIONI
Ayrton Senna - Getty Images
Ayrton Senna – Getty Images

Gran Premio di Monaco: basta il nome per suscitare insieme rispetto e ammirazione. Quello del Principato è il secondo GP per numero di edizioni in Formula 1, ma il primo in assoluto in quanto a fascino: le sue curve tortuose, le chicane e il tunnel sono solo alcuni degli aspetti che caratterizzano una delle gare più entusiasmanti dell'intera stagione. E poco importa che sia la pista con la più bassa velocità media dell'intero mondiale: a renderlo così speciale sono gli incidenti spettacolari, i sorpassi quasi impossibili e quel brivido tipico di una Formula 1 che forse non esiste più, ma che riesce a sopravvivere nelle tortuose stradine di Montecarlo. Una storia, quella del GP di Monaco, impossibile da condensare in pochi episodi, ogni edizione ha la sua particolarità: eccone alcune che, per un motivo o per un altro, restano indimenticabili.

L'esordio nel mondiale della Ferrari

E' il 1950, il tempo dei pionieri della Formula 1. Il campionato mondiale è appena nato, la prima gara si è svolta in quel di Silverstone. Per la seconda tappa il luogo scelto è proprio Montecarlo, un circuito cittadino; una data, quella del 21 maggio 1950, destinata a diventare storica. In quell'occasione, infatti, debutta la Ferrari, l'unica scuderia presente in tutte le edizioni del mondiale e la più vincente di tutti i tempi. L'esordio è da brividi: la Rossa si presenta con tre 125 guidate da Alberto Ascari, Gigi Villoresi e dal francese Raymond Sommer, ma dopo pochi metri Villoresi si ritrova in un groviglio di macchine causato da un incidente. Ad uscire nel miglior modo possibile è Alberto Ascari che, nonostante un piede ustionato, va a prendersi il secondo posto, il primo podio per la scuderia di Maranello, dietro solo al pilota di casa Luis Chiron.

Immagine

Il terribile incidente di Lorenzo Bandini

Il Gran Premio di Montecarlo, per la Ferrari, ha rappresentato croce e delizia. Quella del Principato è la pista su cui è arrivato il primo podio della storia in Formula 1, ma anche quella in cui ha perso la vita uno dei piloti più amati della casa di Maranello: Lorenzo Bandini. L'edizione del 1967 è una corsa maledetta per il pilota italiano: partito dalla seconda piazza, subito dietro Jack Brabham, il ferrarista riesce a superare il rivale, ma perde posizioni per una macchia d'olio cercando il recupero in una gara tutto cuore. Il destino beffardo, però, è dietro l'angolo: quando è in seconda posizione e mancano meno di 18 giri alla fine – sui 100 totali – la sua Rossa arriva alla chicane del porto con una velocità nettamente superiore rispetto alla media e colpisce una bitta di ormeggio delle navi, sollevandosi e ricadendo al suolo in fiamme. I soccorsi non riescono a domare immediatamente le fiamme mentre si cerca il pilota in mare: quando l'incendio è spento si vede chiaramente il corpo di Bandini ancora dentro all'abitacolo. Trasportato immediatamente all'ospedale di Montecarlo con una profonda ferita alla milza e il 60% del corpo ustionato, morirà dopo settanta ore di agonia.

1982, la prima vittoria di Riccardo Patrese

Quella monegasca è, per molti, la pista delle prime volte: non fa eccezione Riccardo Patrese, capace di conquistare proprio qui la sua prima vittoria in Formula 1. E' il 1982 quando l'italiano, al volante della Brabham, riesce a prendersi la seconda piazza nelle qualifiche. Un Gran Premio dai due volti: Arnoux, scattato dalla pole position, si gira al 14° giro e Prost va al comando. Sembra una gara senza storia, ma a rovinare la festa al francese ci pensa la pioggia che manda la sua Renault a sbattere contro le barriere. Anche Patrese rischia, finendo in testacoda, ma i commissari, valutando eccessivamente pericolosa la posizione in cui si era fermata la sua vettura, lo spingono e lo rimandano in pista: sarà la mossa decisiva. Intanto Pironi e De Cesaris finiscono la benzina, Derek Daly, con la Williams. finisce a muro vanificando la sua grande occasione. A uscire vincente è proprio la Brabham di Patrese che taglia per prima la bandiera a scacchi vincendo una gara che non sapeva neanche di condurre: insieme a lui, sul podio, arrivano Pironi e De Cesaris che, nonostante i rispettivi serbatoi vuoti, erano riusciti a compiure 75 giri su 76 in un tempo minore dei doppiati Mansell e De Angelis.

La vittoria negata a Senna

Pochi piloti sono riusciti a lasciare una impronta così importante sul GP di Monaco come Ayrton Senna: il brasiliano, infatti, è riuscito a portare a casa ben 6 edizioni della corsa monegasca, mai nessuno come lui. A rimanere impressa, però, è quella che sarebbe potuta essere la sua prima vittoria tra le curve del circuito del Principato. Eppure il weekend del pilota Toleman, al suo primo anno in Formula 1, era passato inosservato: un tredicesimo posto in qualifica di un esordiente difficilmente fa notizia. In gara, però, il pilota verdeoro dimostra di avere talento da vendere recuperando posizioni grazie all'asfalto bagnato e risultando il più veloce in pista. Le condizioni son problematiche per tutti, ma Senna continua a spingere. Al giro 29 Prost alza la mano per chiedere ai commissari di interrompere la gara, ma il vero motivo è che la sua McLaren ha problemi ai freni. Al 31° giro il francese segnala ancora che la corsa va interrotta. E così, un giro dopo, la gara termina. Senna passa Prost prima del traguardo ma la classifica, come da regolamento, viene presa al giro precedente. Il francese della McLaren vince, il brasiliano si sente derubato di quella che avrebbe potuto essere la sua prima, storica vittoria, ma si rifarà negli anni successivi.

https://www.youtube.com/watch?v=ERgjg67d4kg

Trulli, l'ultimo italiano a trionfare nel Principato

Riccardo Patrese non è stato l'unico italiano capace di vincere il Gran Premio di Monaco: nel 2004, infatti, fu Jarno Trulli a seguire l'esempio del connazionale. Una gara, quella vinta dal pilota della Benetton, a dir poco rocambolesca: la pole position, la prima in carriera, è di Jarno Trulli su Renault davanti a Jenson Button, al compagno di squadra Fernando Alonso e a Michael Schumacher su Ferrari. A mescolare le carte ci pensa la safety car entrata in pista per il contatto tra Alonso e Ralf Schumacher al 41° giro, poi il contatto tra Montoya e l'altro membro della famiglia tedesca, al volante della Rossa, toglie dalla contesa due protagonisti assoluti. A beneficiarne è Jarno Trulli, bravo a sfruttare la strategia del box andando a prendersi la prima, e unica, vittoria in Formula 1.

Jarno Trulli - Getty Images
Jarno Trulli – Getty Images
40 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views