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Dalla rivalità Alonso-Hamilton all’incidente di Massa, ecco la storia del GP d’Ungheria

Quella ungherese è una tappa che ha sempre riservato sorprese e colpi di scena: dalla molla che colpì il brasiliano della Ferrari al record dello spagnolo, protagonista anche di un discusso episodio con il compagno di squadra, fino al 2ç posto di Hill con il cambio rotto.
A cura di Matteo Vana
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Fernando Alonso e Lewis Hamilton - Getty Images
Fernando Alonso e Lewis Hamilton – Getty Images

La Formula 1 fa tappa in Ungheria, ultima gara in programma prima della pausa estiva: il duello tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton, dopo aver raggiunto l'apice con la ruotata del tedesco a Baku, si è infiammato ancora di più: l'ultima prestazione dell'inglese a Silverstone ha quasi azzerato la distanza tra i due contendenti che ora sono separati da un solo punto in classifica. Una pista, quella dell'Hungaroring, in cui i sorpassi sono storicamente complicati e sulla quale il britannico può vantare il record di vittorie assolute, ben 5; il tracciato magiaro, però, ha riservato spesso colpi di scena e imprevisti che ne hanno fatto uno degli impianti storici della Formula 1 moderna.

Damon Hill e quel 2° posto nonostante il cambio rotto

La stagione 1997 ha visto passare il campione del mondo in carica, Damon Hill, dalla Williams alla Arrow, non certo un team che punta al titolo. In Ungheria, però, il figlio d'arte dimostra di non essere riuscito a conquistare la corona a caso; scattato alle spalle della coppia Villeneuve-Schumacher, in lotta per il campionato, Hill nel corso di 11 giri riesce a sbarazzarsi di entrambi. Il campione sembra avviato verso una clamorosa vittoria, obiettivo impensabile per la piccola Arrow, ma proprio sul più bello viene tradito dal cambio che si rompe in terza marcia. Ma per l'inglese non è un problema; gli ultimi tre giri sono uno spot per la Formula 1, solo Villeneuve riesce a passarlo e il britannico si porta a casa un secondo posto dal sapore agrodolce.

Damon Hill festeggia sul podio - Getty Images
Damon Hill festeggia sul podio – Getty Images

Fernando Alonso, il più giovane vincitore di un GP

L'anno 2003 verrà ricordato per la consacrazione di Fernando Alonso: lo spagnolo, infatti, proprio in Ungheria riesce a vincere la sua prima gara in carriera diventando così il più giovane pilota a salire sul gradino più alto del podio. La sua Renault, sulla curve dell'Hungaroring risponde presente permettendogli di partire n pole position. Una gara dominata dal primo all'ultimo giro, con la sola eccezione del passaggio numero 14 dove è Raikkonen a tagliare il traguardo in testa. Lo spagnolo riesce così a battere il record di Bruce McLaren che resisteva dal 1959: negli anni successivi arriveranno prima Vettel e poi Verstappen a far cadere il record, ma l'impresa del pilota di Oviedo non può essere cancellata.

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Lo screzio di Alonso, rivalità alle stelle in casa McLaren

Ancora lo spagnolo protagonista in una delle edizioni più movimentate del Gran Premio d'Ungheria. Il suo passaggio alla McLaren-Mercedes ha dato vita a un vero e proprio dream team, ma con Lewis Hamilton la convivenza si rivela difficile fin dal principio. Nell'edizione 2007, però, lo scontro tra i due arriva all'apice: durante le qualifiche il campione del mondo fa segnare per due volte il miglior tempo, poi rientra ai box per effettuare il cambio gomme. Proprio in quel momento anche Hamilton opta per la stessa strategia, ma viene bloccato dallo spagnolo che rimane fermo sulla piazzola facendo perdere secondi prezioso al compagno di squadra: un comportamento che manda su tutte le furie Ron Dennis e che i commissari sportivi decidono di punire retrocedendo Alonso – che aveva ottenuto il miglior tempo – di cinque posizioni, spianando così la strada al britannico e aprendo di fatto una rivalità che non sembra ancora conclusa.

Tragedia sfiorata, Massa colpito da una molla

Non ci sono solo vittorie e rivalità nella storia del GP d'Ungheria, ma anche una tragedia sfiorata. E' il 2009 quando Felipe Massa è alla guida della sua Ferrari: il brasiliano ha confidato ai giornalisti di poter puntare al podio, ma non sa ancora cosa lo aspetta. Durante le qualifiche, infatti, una molla staccatasi dalla vetture di Rubens Barrichello lo colpisce in pieno sul casco mandando la sua F60 dritta contro le barriere: si teme il peggio, l'impatto è stato violentissimo. Il pilota della Rossa viene subito trasportato all'ospedale e operato; Massa se la cava con una commozione cerebrale, un taglio alla fronte e una forte botta sulla parte sinistra del cranio, ma se la molla avesse sbattuto due centimetri più in basso, il pilota avrebbe perso l'occhio sinistro. Un episodio impossibile da dimenticare e che ha portato la Fia a riflettere su una protezione per la testa dei piloti: dal 2018 farà il suo ingresso nel circus l'Halo, forse sarebbe andata diversamente se la struttura di protezione avesse fatto la sua comparsa già nel 2009.

La prima di Vettel in Ungheria

Vincere quattro titoli mondiali senza mai trionfare all'Hungaroring, è questa la storia di Sebastian Vettel che, nei suoi anni in Red Bull costellati di successi, non è mai riuscito a salire sul gradino più alto del podio. Il tedesco ha dovuto attendere l'arrivo in Ferrari per poter mettere la propria bandiera anche sulla pista magiara: è il 2005, infatti, quando Vettel e la Rossa di Maranello riescono a cogliere un successo inutile ai fini del mondiale, ma fondamentale per cementare il rapporto tra il tedesco e il Cavallino. La seconda affermazione con la Ferrari arriva dopo un assolo durato tutta la gara: in partenza il tedesco sfila Hamilton con un sorpasso all'esterno e va a vincere. Una manovra che il pilota Ferrari, finalmente in lotta per il mondiale, spera di ripetere anche domenica.

Sebastian Vettel -Getty Images
Sebastian Vettel -Getty Images
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