16 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Dalla Vespa alla 500, quando il mito decide di rifarsi il look

Sono tanti i veicoli che, nonostante un rinnovamento del proprio aspetto, non hanno perso l’appeal: non solo Vespa e 500, ma anche Alfa Romeo Giulia e Fiat 124 rientrano in questa categoria. Una moda non solo italiana, testimoniata da Mini e Volkswagen che si sono ispirate al passato per i loro modelli più recenti.
A cura di Matteo Vana
16 CONDIVISIONI

Ci sono veicoli che superano i limiti imposti dal tempo, attraversano gli anni mantenendo intatta tutta la propria bellezza e arrivano fino alle generazioni successive senza per questo passare di moda. L'esempio della Piaggio, pronta a mettere sul mercato messicano uno dei suoi mezzi più famosi, l'Ape, è solo l'ultimo di una serie di modelli che, pur di far breccia nel cuore delle nuove leve, non hanno esitato ad ispirarsi alle antenate senza per questo perdere il proprio fascino.

Immagine

Vespa, che passione

Di padre in figlio, il testimone passa di generazione in generazione. E' stato così per la Vespa, icona dell'Italia anni 50 e primo brand universalmente riconosciuto nel Bel Paese del dopoguerra. La due ruote più famosa del mondo, che ha incarnato al meglio la rinascita della penisola, è passata attraverso più di 60 anni di storia scandendone i momenti salienti. Un mito cresciuto grazie alle apparizioni nei film – da Vacanze Romane a La Dolce Vita fino ad arrivare ad American Graffiti – fino ad approdare al MoMA di New York dove è esposta insieme ad altre tra le più famose opere d'arte del mondo. Un mito senza tempo che, a ridosso del primo mezzo secolo di vita, ha deciso di rifarsi il look. Un cambio per restare al passo con i tempi, dapprima non visto di buon occhio dalla critica, poi conquistata dalla storia del modello. Il tipico esempio di un mito che resiste al tempo.

Il mito della 500

Non solo due ruote, ma anche la storia delle quattroruote è piena di casi come quello della Vespa. Il più eclatante è quello della Fiat 500: le origini di una delle vetture più riuscite della storia italiana partono da lontano, precisamente dal 1936, ma si sviluppa con l'industrializzazione del paese. Nel 1956 il boom: grazie ai prezzi contenuti e alla praticità dell'auto, la 500 esplose letteralmente, conquistando un pubblico variegato che racchiudeva tutte le fasce d'età e di reddito d'Italia. Una vera e propria mania alimentata, anche in questo caso, dalle apparizioni sul grande schermo e nelle prime pubblicità: tutti la volevano, tanto da spingere i vertici dell'azienda torinese a produrne svariate versioni fino a quella dei primi anni 2000 che ha riportato la 500 agli antichi splendori di un tempo. Discorso simile per la Giulia e la 124, auto che hanno scritto la storia in quegli anni e ora in rampa di lancio per conquistare i padri e figli che hanno amato le loro antenate.

Un'abitudine non solo italiana

Non solo marchi italiani, però, hanno seguito questa strada. Anche all'estero, soprattutto negli ultimi anni, sembra essere tornata in voga l'idea di guardare al passato per costruire il presente. Un riscoperta dei classici del passato volta a riscoprire le bellezze di un tempo per reinterpretarle in chiave moderna: è il caso di Mini e Volkswagen che hanno deciso di riportare all'antico splendore alcuni modelli come, ad esempio, il Maggiolino, riproposto dalla casa tedesca nella nuova versione 2016. Sono tanti gli esempi di miti che, pur cambiando nel look e nelle forme, riescono a mantenere intatto il fascino garantito dalla storia. Perché quando si entra nel mito, è praticamente impossibile uscirne.

16 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views