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Dieselgate, azione legale del fondo sovrano della Norvegia contro Volkswagen

Il colosso di Wolfsurg citato in giudizio anche dal Norges Bank Investment: “Come investitore, è nostra responsabilità salvaguardare la partecipazione del fondo in Volkswagen”.
A cura di Valeria Aiello
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Il Norges Bank Investment, uno dei fondi più ricchi del pianeta con 850 miliardi di patrimonio e partecipazioni in più di 9.000 società, sta pianificando un’azione legale contro Volkswagen per la vicenda dieselgate per il cui il colosso di Wolfsburg ha ammesso 11 milioni di auto con emissioni truccate attraverso i cosiddetti defeat device, software in grado di manipolare i livelli di Nox durante i test di omologazione dei veicoli. A annunciarlo è Peter Johnsen, amministratore delegato del fondo norvegese, al Financial Times, precisando che “secondo il diritto tedesco, la condotta della società fornisce elementi per un reclamo legale”

Il Norges Bank Investment Management intende intraprendere un'azione legale contro Volkswagen derivante dal fatto che la società ha fornito i dati sulle emissioni non corretti – ha dichiarato Johnsen – Come un investitore, è nostra responsabilità salvaguardare la partecipazione del fondo in Volkswagen".

Con l’azione annunciata dal fondo norvegese, si amplia la lista degli azionisti intenzionati a querelare Volkswagen per il diesegate. Il gruppo ha accantonato 16,2 miliardi di euro per far fronte ai costi dello scandalo, tra il costo delle operazioni di richiamo e le cause arrivate dalle diverse autorità internazionali. Una somma che ha portato la casa automobilistica tedesca a chiudere in passività l’equazione di bilancio per la prima volta dal 1993. Lo scorso mese Volkswagen ha raggiunto un accordo quadro con le autorità statunitensi che prevede l’acquisto quasi mezzo un milione di veicoli equipaggiati con il 2.0 Tdi, oppure la correzione delle emissioni e un possibile risarcimento di 5mila dollari per ogni veicolo coinvolto negli Usa, mentre non sono state ancora formalizzate le misure previste per i motori 3.0 Tdi, che secondo fonti vicine alle discussioni, dovrebbero comprendere un nuovo convertitore catalitico e l'aggiornamento del software installato sulle circa 85mila auto dei brand Audi, Porsche e Volkswagen.

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