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Dieselgate, nessun risarcimento per i clienti Volkswagen in Europa

A dichiararlo è il CEO del colosso tedesco, Matthias Müller, che ha dichiarato: “Da noi sarebbe una soluzione inadeguata e insostenibile, pagamenti in una quantità arbitraria spingerebbero Volkswagen sott’acqua”.
A cura di Matteo Vana
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Il numero uno di Volkswagen, Matthias Muller / Getty
Il numero uno di Volkswagen, Matthias Muller / Getty

Lo scandalo Dieselgate continua a tenere banco. Pochi giorni fa è arrivato l'annuncio tanto atteso: il gruppo Volkswagen sarà costretto a risarcire i clienti americani con un indennizzo di 14,7 miliardi di dollari. Il colosso di Wolfsburg riacquisterà i veicoli equipaggiati con motore 2.0 Tdi al valore di mercato prima del settembre 2015, ovvero quando il gruppo ha ammesso l’uso di defeat device per la manipolazione dei dati sulle emissioni di ossidi di azoto e a ciascun proprietario andranno fino a 10mila dollari.

"In Europa sarebbe una soluzione inadeguata"

Ma mentre negli Stati Uniti i proprietari saranno giustamente risarciti, lo stesso trattamento non sarà riservato ai clienti europei del marchio. La scorsa settimana il Commissario europeo all'Industria, Elzbieta Bienkowska, aveva inoltrato a Volkswagen una richiesta di indennizzo economico anche per i clienti del Vecchio Continente, sostenendo come sarebbe ingiusto un trattamento diverso solo a causa di un sistema giuridico differente. La risposta di Matthias Müller, CEO del grupo tedesco, non si è fatta attendere.

"In Europa la situazione è diversa e qui da noi questa soluzione sarebbe inadeguata e insostenibile, non ci vuole un matematico per comprendere che pagamenti in una quantità arbitraria spingerebbero Volkswagen sott’acqua" ha dichiarato in un'intervista rilasciata al giornale tedesco Welt am Sonntag. "Non devo spiegare – ha aggiunto il numero 1 di Volkswagen – che cosa significherebbe finanziariamente per la nostra azienda".

Una presa di posizione netta che chiude la possibilità, ai clienti europei, di ricevere un risarcimento dal colosso tedesco. Negli Stati Uniti i limiti sulle emissioni sono più severi rispetto a quelli europei e questo avrebbero reso quasi impossibile la correzione delle irregolarità, cosa che invece il marchio punta a fare con il mercato del Vecchio Continente. Per i proprietari dei veicoli oggetto di richiamo che vivono in Europa, infatti, è prevista l’installazione in un “raddrizzatore” di flusso, un filtro che sarà montato davanti al sensore della massa d’aria, o per un aggiornamento del software.

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