Dieselgate: vendite Volkswagen in calo, pronto taglio di 3.000 posti di lavoro
Prime tangibili conseguenze del dieselgate per Volkswagen, lo scandalo emissioni truccate che ha travolto il colosso di Wolfsburg negli Usa per poi allargarsi in tutto il mondo, fino a coinvolgere 11 milioni di veicoli diesel. Secondo l’agenzia tedesca Dpa, il gruppo automobilistico prevede di tagliare circa 3.000 posti di lavoro nelle unità amministrative in Germania entro la fine del 2017, per far fronte ai costi dello scandalo per cui il colosso di Wolfsburg ha già accantonato 6,5 miliardi di euro. Il piano di risparmio non prevederebbe licenziamenti ma un programma di prepensionamento e di trasferimenti, in virtù delle garanzie sull’occupazione presenti in Germania.
La notizia, arrivata poche ore dopo l’annuncio delle dimissioni di Michael Horn dalla guida della filiale americana di Vw, in concerto con i dati di mercato a livello globale che vedono il gruppo di Wolfsburg registrare una flessione delle vendite dell’1,2% in febbraio rispetto allo stesso mese del 2015, quando le vetture consegnate erano state 701.500 a fronte delle 693.300 vendute nel febbraio 2016. A pesare sul dato negativo, i risultati del mercato in Usa e in Sud America, dove Volkswagen segna una flessione del -2,5% e del -26% rispettivamente, quest’ultimo trascinato dal dato del Brasile (-35,8%) non solo per lo scandalo dieselgate ma anche per la difficile situazione economica generale. In termini di brand, a registrare la perdita maggiore sono le auto a marchio Volkswagen, con una flessione delle vendite del -4,7%, compensata dalle performance degli altri marchi del gruppo, Audi (+3,3%), Skoda (3,6%), Seat (+0.2%), Porsche (+2,0%), Volkswagen veicoli commerciali (+11.1%), Man (+6,4) e Scania (+2,5%)-
