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Donne in monoposto. Le cinque signore della Formula 1

Le uniche cinque pilote ad aver preso parte al campionato mondiale di F1, ben tre delle quali sono italiane. Dalla capostipite De Filippis alla leggendaria Lella Lombardi, l’unica donna a conquistare punti validi per il titolo iridato.
A cura di Michele Mazzeo
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Maria Grazia Lombardi

Storicamente l’automobilismo è considerato uno sport per soli uomini, e nel suo lungo corso la storia della Formula 1 ha confermato questa tendenza. Ma nelle 67 edizioni del campionato mondiale fin qui disputate ci sono state 5 donne che salite a bordo di una monoposto hanno preso parte al grande circus sfidando alla pari i colleghi uomini.

Maria Teresa De Filippis

La prima donna in Formula 1 fu l’italiana Maria Teresa De Filippis. La napoletana classe ’26 esordì nel mondiale da privata nel 1958 a bordo di una Maserati 250F (l’auto con la quale l’anno prima Fangio centrò il titolo iridato) in occasione del Gran Premio di Monaco, senza riuscire però a qualificarsi per la gara. Pilotino, questo il suo soprannome, in quello stesso anno si iscrisse alle qualifiche di altri 3 Gran Premi (Belgio, Portogallo e Italia), riuscendo a tagliare il traguardo solo in occasione del Gran Premio del Belgio, che concluse al decimo posto, staccata di due giri dal vincitore Tony Brooks. L’anno seguente fu schierata dalla scuderia Behra-Porsche in occasione delle qualifiche del GP di Montecarlo ma non riesce a superare le selezioni per accedere alla gara. In quel 1959 decise poi di terminare la propria carriera in Formula 1 in seguito alla morte, avvenuta durante una corsa, del suo amico e titolare del team, Jean Marie Behra.

Maria Teresa De Filippis

Maria Grazia “Lella” Lombardi

Dopo la De Filippis bisognerà attendere altri 15 anni per rivedere una donna al volante di una monoposto in Formula 1. Ancora una volta si tratta di un’italiana, cioè Maria Grazia Lombardi, meglio nota come Lella. La piemontese esordì il 20 luglio 1974 nel Gran Premio di Gran Bretagna su una Brabham BT42 motorizzata Ford Cosworth DFV del team Allied Polymer Group, senza però riuscire a centrare la qualificazione per la gara. Nel 1975 prese parte a dodici dei quattordici appuntamenti del mondiale con la March riuscendo a qualificarsi in undici occasioni. La sua miglior gara, che la farà entrare dritta nella storia di questo sport, è quella che disputò il 27 aprile sul Circuito del Montjuïc a Barcellona che coincise purtroppo con una tragedia. Infatti, la corsa fu interrotta dopo 29 giri per un incidente accorso alla Hill di Rolf Stommelen, che finì sugli spettatori, provocando quattro vittime. La FIA decise di assegnare solo la metà dei punti in base alle posizioni occupate al momento dell’incidente. Lella Lombardi, giungendo sesta, prese 0.5 punti risultando dunque la prima donna pilota a ottenere punti validi per la classifica iridata. La stagione seguente, l’ultima in Formula 1, partecipò a quattro GP, qualificandosi in due occasioni (12° in Austria e 14° in Brasile).

Lella Lombardi

Divina Galica

In quel 1976 al Gran Premio di Gran Bretagna, oltre a Lella, vi fu un’altra donna a provare la qualificazione, vale a dire la britannica Divina Galica. La ragazza di Watford che era stata olimpionica per la sua nazione nello sci alpino prima di approdare al mondo delle corse automobilistiche non riuscì a qualificarsi per la gara. Ritenterà due anni dopo in Argentina e Brasile ma per lei il risultato fu lo stesso.

Divina Galica

Desiré Wilson

Nel 1980 invece fu la volta della prima pilota non europea ad iscriversi ad un Gran Premio di Formula 1. Fu infatti la sudafricana Desiré Wilson che provò a qualificarsi al GP di Gran Bretagna a bordo di una Williams-Cosworth non ufficiale, senza però riuscire nell’impresa. Prenderà parte poi anche alla gara di casa del 1981, che fu in seguito cancellato dal calendario per ragioni politiche.

Desiré Wilson

Giovanna Amati

L’ultima donna che fin qui ha preso parte ad un appuntamento del campionato mondiale di Formula 1 è stata la romana Giovanna Amati.  Nel 1992 debuttò in Formula 1 come seconda guida ufficiale della Brabham, ma data la poca esperienza e la non eccezionalità dell’auto messale a disposizione dalla scuderia inglese, non riuscì a qualificarsi nei primi tre Gran Premi della stagione (Sud Africa, Messico, Brasile) e fu così sostituita dall’allora collaudatore della Williams Damon Hill.

Giovanna Amati
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