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Dopo Volvo anche Lotus passa nelle mani della cinese Geely

Il gruppo cinese ha annunciato la decisione di rilevare dalla Proton il 51% dello storico brand britannico di auto sportive.
A cura di Valeria Aiello
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Lotus Elise Sprint 220
Lotus Elise Sprint 220.

Dopo aver acquisito la svedese Volvo nel 2010, il costruttore di automobili cinese Zhejiang Geely Holding ha annunciato la decisione di rilevare dalla società malese Proton il 51% dello storico brand britannico di auto sportive Lotus. Il gruppo che controlla anche The London Taxi company, la Shanghai Maple e un’altra dozzina di società, acquisirà anche il 49,9% delle azioni di Proton dal conglomerato DRB-Hicom. In una nota Geely ha ribadito di “mirare alla rivitalizzazione del pieno potenziale di Lotus e portarlo in una nuova fase di sviluppo, espandendo e accelerando l’arrivo di nuovi prodotti e tecnologie”. Come precisato da Automotive News, non noto il valore esatto della transazione mentre il 51% delle azioni di Lotus Car dovrebbe costare 130 milioni di dollari, lasciando il restante 49% a Etika automotive, società controllata da DRB-Hicom. L’intervento di Geely che recentemente ha iniziato la produzione di una gamma elettrica e ibrida, prevedrebbe la condivisione di piattaforme e altre tecnologie utilizzate da Volvo.

La Lotus, fondata nel 1952 dall’ingegnere e pilota automobilistico Colin Bruce Chapman, deve la sua notorietà mondiale al team di Formula 1, nato due anni più tardi e attivo fino al 1994, tra i più vincenti di sempre con 7 titoli costruttori. A contribuire a consegnare alla storia l’esperienza della Lotus nella massima serie dell’automobilismo tra gli altri Stirling Moss, Jim Clark, Graham Hill, Emerson Fittipaldi, Mario Andretti, Nigel Mansell, Ayrton Senna. Proprio il brasiliano a regalare l’ultima vittoria iridata alla scuderia britannica. Dalla morte del fondatore, nel 1982, l’azienda è passata nelle mani di General Motors nel 1986 e nel 1993 in quelle del patron della Bugatti, Romano Artioli, attraverso la lussemburghese ACBN Holding. La scuderia ha poi fatto ritorno in Formula 1 nel 2010, grazie al consorzio del governo malese e il gruppo Proton che l’ha acquisita nel 1996.

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