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Ecclestone: “Vogliamo creare una Formula 1 più equa”

Il patron del circus è pronto a tagliare i bonus destinati ai top team, proponendo una ripartizione simile al modello della Premier League inglese: “A qualcuno piacerà e ad altri no” ha dichiarato.
A cura di Matteo Vana
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Bernie Ecclestone
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Il patron della Formula 1, Bernie Ecclestone, starebbe pensando di rivedere la distribuzione dei premi in denaro destinati ai top team. Scuderie come Mercedes, Red Bull e Ferrari, infatti, per il contributo dato allo sviluppo di questo sport e per aver raggiunto grandi risultati nel mondo delle corse automobilistiche percepiscono dei premi extra: la Rossa di Maranello,ad esempio, per la sola partecipazione al Mondiale guadagna più di quanto un team di medio livello otterrebbe con un buon piazzamento mentre la scuderia di Milton Keynes, per aver le vittorie ottenute dal 2010 al 2013 si è vista quasi raddoppiare i premi.

Una Formula 1 modello Premier League

Questo è stato il pomo della discordia con i team più piccoli come Force India e Sauber. Ora il papà del circus sembra essere disposto a rivedere questo sistema a favore di una Formula 1 più equa.

"Ho intenzione di dare un'occhiata a come funzionano le cose attualmente per cercare di creare maggiore equità per tutte le squadre – ha dichiarato Ecclestone in un'intervista al Times -. La Premier League (il massimo campionato inglese di calcio, ndr), ad esempio, ha un metodo che potrebbe funzionare bene anche da noi. A qualcuno piacerà e a qualcuno no, altri soffriranno per questo".

Una modifica radicale che permetterebbe alle squadre considerate minori di contare su budget più corposi, sviluppando così la vettura e portandola ai livelli dei top team. Ogni discorso, però, è rimandato al 2020, prima data utile per modificare i regolamenti. Gli accordi presi con le squadre e i titolari dei diritti della Formula 1, infatti, scadranno tra 4 anni. Solo allora sarà possibile attuare modifiche: prima sarebbe quasi impossibile visto che servirebbe l'unanimità e difficilmente le squadre che in questo momento guadagnano di più accetterebbero di vedere dimezzati i propri introiti.

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