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Emissioni diesel, in Olanda indagine sui modelli Jeep e Suzuki

La procura olandese ha annunciato l’inchiesta sul possibile uso di dispositivi per il controllo delle emissioni sui modelli Jeep Grand Cherokee di Fiat Chrysler e Vitara di Suzuki. L’annuncio segue i test svolti dalla RWD che hanno rivelato discrepanze tra le emissioni dichiarate e le prove su strada.
A cura di Valeria Aiello
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Emissioni diesel, in Olanda indagine sui modelli Jeep e Suzuki
Emissioni diesel, in Olanda indagine sui modelli Jeep e Suzuki

La procura olandese avvierà un’indagine sul possibile uso di software in grado di manipolare le emissioni diesel sui modelli Jeep Grand Cherokee di Fiat Chrysler e Vitara di Suzuki. Lo riporta Reuters dopo che la RDW, la motorizzazione olandese, ha condotto alcuni test su strada che hanno rilevato discrepanze tra le emissioni dichiarate e quelle reali.

In una nota la RDW ha comunicato che, in seguito al dieselgate Volkswagen, i test sono stati condotti sui modelli di 16 costruttori e, da quanto emerso, i livelli di ossidi di azoto sono risultati più elevati di quelli consentiti per quanto riguarda Jeep e Suzuki. In tutti gli altri casi, non è stata trovata alcuna violazione. “Per i 14 altri costruttori siamo stati in grado di arrivare al nucleo della questione e fare tutte le domande che abbiamo voluto, ottenendo risposte soddisfacenti, ma non per questi due” ha dichiarato Maarten Balk, responsabile RDW per la concessione di licenze e supervisione.

Secondo la RDW i test condotti sulla Suzuki Vitara hanno evidenziato livelli di emissioni maggiori quando il motore era caldo. In Europa si stima che siano circa 27mila le Jeep e 42mila le Suzuki sulle strade, poco più di 8mila le Vitara nei Paesi Bassi, per le quali l’azienda già ha proposto una correzione. Diverso il caso di Jeep che in questo mese ha comunque presentato una correzione per il Grand Cherokee che la RDW non ha ancora valutato. Il direttore della RDW, Paul Dietz ha dichiarato che questa è la prima volta che l’autorità olandese intraprende un’azione simile. L’agenzia, che non ha il potere di imporre sanzioni, si rifà ai pubblici ministeri, continuando a esercitare pressioni sui due costruttori affinché forniscano soluzioni e follow up per assicurare che i modelli coinvolti vengano aggiornati.

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