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Errori e ritiro: la Red Bull manca il colpo del K.O e tiene in vita la Ferrari

La scuderia di Milton Keynes poteva chiudere la contesa per il secondo posto, ma gli errori del box e i problemi accusati dal baby olandese rimandano il verdetto alla prossima occasione. Si salva solo Ricciardo, capace di tenere dietro la Rossa di Vettel e ancora una volta sul podio.
A cura di Matteo Vana
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Doveva essere il Gran Premio della spallata finale, quello in cui la Red Bull avrebbe inflitto il colpo decisivo alle speranze Ferrari. E invece, nello stato americano dell'amicizia, il cui motto è "friendship", la scuderia di Milton Keynes fa un regalo inaspettato alla Rossa, rimandando ulteriormente il colpo del K.O e allungando l'agonia del Cavallino. Ricciardo e Verstappen sembravano aver ipotecato lo scontro diretto già da sabato con la seconda fila conquistata in qualifica: i due piloti parevano addirittura poter insidiare la super Mercedes prenditutto, quella capace di vincere praticamente sempre nell'era dell'ibrido, ma era solo una sensazione.

Max Verstappen davanti alla Ferrari di Sebastian Vettel - Getty Images
Max Verstappen davanti alla Ferrari di Sebastian Vettel – Getty Images

Ricciardo salva la Red Bull

Alla partenza è proprio l'australiano a mettersi in mostra, il suo spunto gli vale la seconda posizione dietro a Lewis Hamilton, finalmente concreto fin dal via. Insieme a lui il compagno di squadra che però viene sorpassato da Kimi Raikkonen. Il baby olandese ingaggia un duello personale con Sebastian Vettel, spuntandola dopo un paio di curve da cardiopalma. Il figlio d'arte, però, non sembra essere quello dei tempi migliori: la rimonta su Rosberg, dopo il primo cambio gomme, è di quelle da ricordare, il team radio con il box la dice lunga sullo spirito con cui affronta la pista di Austin: "Non sono qui per arrivare quarto" è la sua risposta all'ingegnere che gli dice di non esagerare. Chi troppo vuole nulla stringe, i proverbi difficilmente sbagliano; Verstappen chiede troppo agli pneumatici della sua Red Bull che crollano. Rosberg se ne va all'inseguimento di Ricciardo che nel frattempo mantiene la seconda posizione.

Giornata nera per Verstappen

Poi, in pochi giri, succede tutto: l'olandese entra al box senza avvisare i propri meccanici che si trovano impreparati. Errore dell'olandese, ma anche dei meccanici, il secondo dopo quello che costò caro a Ricciardo in quel di Montecarlo. Riparte, ma poco dopo la sua Red Bull lo abbandona: un problema che lo costringe a fermarsi. Prima però si fa riconoscere ancora una volta percorrendo gran parte della pista a bassissima velocità prima di parcheggiarsi nell'erba. Sembra la mazzata finale alle ambizioni della scuderia di Milton Keynes perché nel frattempo la Ferrari si fa minacciosa alle spalle dell'unico pilota rimasto in gara. La fortuna (e probabilmente anche gli uomini della Rossa) aiuta l'australiano: Raikkonen rientra ai box, ma il dado della ruota posteriore lo costringe al ritiro. Tira un sospiro di sollievo il pilota che può salire sul podio allungando ulteriormente sulla SF16-H, quarta al traguardo con il solo Vettel, anche se l'occasione era ghiotta. Cambiare tutto per non far cambiare nulla, la gara gattopardesca della Red Bull è comunque favorevole, ma il colpo mancato e il futuro di Verstappen, arrivato all'ultima power unit e senza possibilità di cambiare evitando penalità alimentano ancora una flebile speranza in casa Ferrari.

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