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Ezpeleta: “La MotoGP senza Valentino Rossi? Nessun piano, anche con Doohan fu così”

Il boss di Dorna sui protagonisti del mondiale e il momento in cui il Dottore deciderà il ritiro: “Tutti mi chiedono cosa faremo. Non faremo niente, con Lorenzo e Marquez il mondiale ha continuato a crescere”.
A cura di Valeria Aiello
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Forse il suo volto non è noto come quello dei top rider della MotoGp ma non per questo il suo nome è meno importante: parliamo di Carmelo Ezpeleta, boss di Dorna, la società che gestisce il Motomondiale e detiene i diritti commerciali e tv, non solo delle classi Moto3, Moto2 e MotoGP del campionato del mondo di motociclismo, ma anche del mondiale Superbike, del Cev e Red Bull Rookies Cup, per citarne alcuni, l’equivalente di quello che fino a poco tempo fa era Bernie Ecclestone in Formula 1.

Ezpelata: "Il dopo-Rossi? Non faremo niente"

Ezpeleta si è avvicinato al mondo dei motori quando aveva appena 6 anni. “Mio padre mi portò a vedere la F1, correvano Fangio e il principe Bira, fu spettacolare” ha raccontato in una lunga intervista a xlsemanal.com, rivelando dei suoi esordi sulle due ruote e replicando anche al ritornello che anno dopo anno si ripete. Ovvero, cosa accadrà quando Valentino Rossi deciderà di appendere il casco al chiodo. Legato alla Yamaha da un contratto biennale firmato all’inizio della passata stagione, il campione di Tavullia resterà in pista almeno al 2018. Tuttavia, il giorno in cui deciderà il ritiro, a detta d Ezpeleta, il mondiale continuerà ad andare avanti.

Tutti mi chiedono cosa faremo quando Valentino lascerà. Non faremo niente – ha detto Carmelo Ezpeleta – Guardo ai piloti, non allo spettacolo. Con Marquez e Lorenzo, che non sono così carismatici, il mondiale MotoGp ha continuato a crescere. Quando si ritirò Mick Doohan, la domanda era la stessa. ‘Cosa farete quando Doohan se ne andrà?’ ‘E non era certo simpatico, anzi. Lui lasciò e arrivò Valentino.

Valentino è un pilota formidabile ed è anche un grande comunicatore. Le moto lo fanno impazzire. Aveva preso sul serio la possibilità di andare a correre con la Ferrari in Formula 1 e non ci andò perché gli piacciono di più le moto. Guardo Valentino da quando ha iniziato a correre nel 125e quelle strane celebrazioni che inizialmente mi hanno fatto dire ‘Chi è questo tizio che vince e vuole giocare? Abbiamo ritardato il podio e lui ha portato una bambola gonfiabile, poi abbiamo parlato con lui e abbiamo capito che c’era qualcosa di diverso. Nessuno capisce la moto come lui”.

Nessun piano B e la consapevolezza di avere in griglia alcuni dei più straordinari talenti che il motociclismo abbia sfornato negli ultimi anni, a partire da Marc Marquez. “È un mostro, un ragazzo che ha rivoluzionato il modo di guidarem che ha una scondinata fiducia in se stesso e si diverte a fare quello che fa”. Parole di elogio anche per Jorge Lorenzo, attualmente in difficoltà con la Ducati ma che certamente saprà uscire “a testa alta” anche da questa situazione.

Lorenzo è un pilota eccezionale per la sua capacità di portare la moto al limite. È passato spesso in situazioni molto difficili e, personalmente, ha dato tutto. Per lui ho un affetto speciale. È un ragazzo educatissimo e rispettoso, gli voglio bene. Anche se, a volte, si fa troppo influenzare dalle cose esterne”.

Infine, su Maverick Vinales, grande rivelazione del 2017, Ezpeleta ha ricordato di un episodio del 2012, quando lo spagnolo era ancora in Moto3 ed ebbe un incidente diplomatico con la sua squadra di allora, il team Blusens Avintia.

Vinales è un pilota straordinario con una personalità bestiale – premette – Nel 2012, a Sepang, vennero a dirmi che Vinales non avrebbe voluto correre con la sua squadra perché aveva litigato con il team. Lo chiamai e gli dissi ‘Maverick, qui ci sono alcune regole e se uno le infrange unilateralmente, sarà difficile trovare una sella per il prossimo anno. Devi correre, finire la stagione, e poi io ti aiuterò a cambiare squadra’. Ed è andata così. L’anno dopo vinse il mondiale con un’altra squadra”.

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