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F1, Alonso: “Allison è un ingegnere eccezionale, Binotto un professionista”

L’ex Ferrarista dice la sua sul cambio tecnico avvenuto in seno alla squadra e non manca di confermare la bontà della sua scelta: “A fine 2014 ho fatto bene a cambiare squadra” ha dichiarato.
A cura di Matteo Vana
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Fernando Alonso
Fernando Alonso

Un passato importante quello di Fernando Alonso, fatto di mondiali vinti con la Renault e di cinque anni in Ferrari molto intensi. Con la Rossa non è arrivato il titolo, ma l'esperienza vissuta del pilota spagnolo è stata indimenticabile. Alonso è rimasto legato ai colori del Cavallino, agli uomini che componevano quella squadra: a uno in particolare con cui ha vissuto sia il periodo in Ferrari che quello precedente alla guida della Renault.

Il rapporto con Allison

Fernando Alonso e James Allison, un binomio che è stato vincente e che presto potrebbe riproporsi. L'ormai ex direttore tecnico della Ferrari, infatti, avrebbe già ricevuto alcune proposte dai team del paddock e tra di esse la più interessante pare proprio quella della McLaren di Ron Dennis, attuale squadra dello spagnolo.

"James è un ingegnere eccezionale, come ebbi modo di imparare con i miei due titoli in Renault nel 2005 e 2006 – ha confermato Alonso ai microfoni della Gazzetta dello Sport – Così come so, dai miei anni in Ferrari, che il suo successore Mattia Binotto è un ottimo professionista e posso solo augurargli la massima fortuna nel suo nuovo ruolo. Non è la prima volta che la posizione di direttore tecnico in Ferrari è ricoperta da un motorista e probabilmente non sarà l'ultima".

I motivi dell'addio alla Rossa

La sua separazione dalla Ferrari, a fine 2014, colse di sorpresa. Il rapporto tra il Cavallino e Alonso sembrava solido, ma lo spagnolo scelse di non continuare nonostante avesse ancora due anni di contratto. E' lo stesso pilota della McLaren a spiegare i motivi di quella scelta.

"A fine 2014 ho fatto bene a cambiare squadra – dichiara al Corriere dello Sport – nonostante avessi con Maranello altri due anni di contratto. Quando presi quella decisione la sentivo come la cosa più giusta da fare: ogni anno era un più stressante, perché i risultati non arrivavano e quando non vinci sembra sempre che la colpa sia tua. La Ferrari è una squadra che avrò sempre dentro, non posso augurarle di essere colpita da problemi. Ma se parliamo di competitività credo che al top ci sia oggi la Mercedes e in futuro ci sarà la McLaren".

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