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F1, Arrivabene: “Penalità eccessiva e ingiusta, la burocrazia ci ha tolto il podio”

Il team principal della Ferrari non nasconde la propria amarezza per l’epilogo del Gran Premio del Messico, ma pensa positivo: “Abbiamo meritato al 100% il podio. La strategia ci aveva permesso di recuperare posizioni e i piloti hanno fatto un ottimo lavoro” ha detto.
A cura di Matteo Vana
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Maurizio Arrivabene - Getty Images
Maurizio Arrivabene – Getty Images

La Ferrari scende dal podio dopo esserci salita al fotofinish, la decisione del Collegio dei Commissari Sportivi che, dopo la bandiera a scacchi, hanno comunicato la penalità inflitta a Sebastian Vettel, provvedimento che ha retrocesso il ferrarista dalla terza posizione festeggiata sul podio alla quinta dell'ordine di arrivo del GP del Messico, lascia l'amaro in bocca. Una sentenza difficile da comprendere, soprattutto perché colui che ha creato il danno, Max Verstappen, riconosciuto colpevole e penalizzato di soli 5 secondi per non aver ceduto la posizione al tedesco dopo un taglio in curva, finisce 4° davanti al ferrarista.

Una decisione che fa discutere

Una manovra difensiva, quella di Vettel su Ricciardo, che è stata ritenuta pericolosa. La nuova regola, già ribattezzata "anti-Verstappen" favorisce proprio la scuderia dell'olandese che completa così la doppietta mettendo ancora una volta il muso davanti alla Rossa di Maranello. Anche il team principal della Ferrari, Maurizio Arrivabene, non riesce a capacitarsi della decisione presa. Dall'esaltazione per un podio agguantato con le unghie e con i denti dopo una grande rimonta alla grande delusione per una sentenza che appare ingiusta. La sua valutazione è carica di amarezza e, nel post gara, non fa nulla per nasconderlo.

Poteva essere una giornata speciale. Oggi abbiamo meritato al cento per cento il podio – ha dichiarato Arrivabene – tutta la squadra ha dimostrato grande carattere, la strategia ci aveva permesso di recuperare posizioni e i piloti hanno fatto un ottimo lavoro. Purtroppo il risultato ci è stato tolto con la burocrazia, da una decisione che reputo eccessiva e per certi versi ingiusta.

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