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F1, Brawn: “Vettel è nervoso perché tiene alla Ferrari”

L’ex ingegnere di Maranello rifiuta il paragone con Schumacher: “Sebastian è un gran pilota e una persona molto intelligente, ha cercato di ispirarsi a lui, ma non è corretto né possibile. Ha accettato la Rossa perché voleva una sfida, sapeva che sarebbe stato difficile” ammette.
A cura di Matteo Vana
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Ross Brawn - Getty Images
Ross Brawn – Getty Images

Quando scelse la Ferrari neanche Sebastian Vettel si sarebbe aspettato un campionato così complicato: eppure la stagione d'esordio aveva fatto ben sperare con il tedesco a salire 3 volte sul gradino più alto del podio. Poi i proclami di inizio stagione, i risultati che non arrivano e la tensione sfociata negli insulti a Charlie Whiting nel Gran Premio del Messico che potevano costargli la squalifica. Non è un periodo semplice per il quattro volte campione del mondo che, nonostante le difficoltà incontrate nella stagione 2016, sembra deciso a continuare la sua avventura in Rosso.

Il confronto con Scumacher

Un tedesco in Ferrari non può che far tornare alla mente Michael Schumacher. Un fantasma con il quale Vettel ha dovuto convivere fin dal suo approdo alla casa di Maranello, ma chi conosce bene il sette volte campione del mondo rifiuta il paragone tra i due.

Non è corretto né possibile – spiega Ross Brawn in una intervista a Sky – , Sebastian è un gran pilota e una persona molto intelligente, sono sicuro che quando è andato in Ferrari ha pensato a quanto aveva fatto lì Michael e ha cercato di ispirarvisi, di avere un approccio simile. Il momento adesso è frustrante per Vettel, ma penso che prima di arrivare sapesse che la sfida Ferrari era difficile. E credo che sia uno dei motivi per cui ha accettato di andarci. È passato in Ferrari perché dopo molti mondiali vinti cercava una nuova sfida, un nuovo passo nella sua già importante carriera.

Uscire da una situazione complicata insieme, è questo l'obiettivo del ferrarista. Il nervosismo e l'insofferenza degli ultimi appuntamenti, sfociato prima nell'attacco ai doppiati, rei di non spostarsi facendo perdere tempo ai piloti di testa e arrivato al culmine sull'autodromo Hermanos Rodriguez, rappresentano la voglia di non mollare del pilota tedesco.

È una cosa buona, perché dimostra di tenere a quello che sta facendo, inoltre non ha mai criticato la squadra, quello sarebbe stato un atteggiamento davvero brutto. Anzi, io immagino che Sebastian – ha aggiunto Brawn –  stia lavorando duramente insieme a tutto il team affinché si crei la giusta atmosfera per fare sempre meglio.

Nuove regole, nuove opportunità

Mancano due appuntamenti alla chiusura della stagione, la pista di Interlagos e quella di Abu Dhabi serviranno soprattutto a studiare soluzioni in vista del prossimo anno quando ci sarà una vera e propria rivoluzione in Formula 1. Nuovi regolamenti, nuove soluzioni aerodinamiche e gomme più larghe contribuiranno a livellare il gap tra scuderie; secondo Ross Brawn un'occasione d'oro per la Ferrari da sfruttare al massimo se vuole tornare a dominare come alla fine degli anni '90 quando fu proprio l'ingegnere britannico uno degli artefici della Rossa più vincente di sempre.

Credo la cosa cruciale per loro adesso sia la stabilità. C’è gente davvero brava in scuderia, che lavora col giusto supporto e la giusta filosofia. Certo, ci sono sempre state pressioni e aspettative attorno alla Ferrari, soprattutto da parte dei media. Bisogna trovare il modo di proteggere gli ingegneri e tutti gli altri tecnici, così che possano concentrarsi e lavorare al meglio. Non conosco le dinamiche interne alla scuderia – ha concluso –  ma sappiamo tutti che per migliorare la situazione basterebbero un paio di buoni risultati in questo finale di stagione. Vincendo una o tutte e due le gare di fine stagione, il giudizio sull’annata sarebbe completamente ribaltato. Il prossimo anno sarà molto interessante. Nuove regole significano nuove opportunità per tutti, vediamo cosa porterà.

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