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F1, Carey: “Vogliamo sfruttare il mercato USA e rafforzare la presenza in Europa”

Il nuovo presidente della Formula 1 svela le mosse per il futuro: “Il nostro è uno sport globale. Abbiamo già dei piani per sfruttare il mercato americano, ma l’obiettivo è anche rafforzare la presenza dei luoghi storici in Europa” ha dichiarato.
A cura di Matteo Vana
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Chase Carey - Getty Images
Chase Carey – Getty Images

La sua presenza al Gp di Singapore ha rappresentato uno spartiacque tra il vecchio e il nuovo: Chase Carey, presidente della Formula 1, ha fatto il suo ingresso nel circus per cominciare a prendere contatto con la nuova realtà. Accompagnato da Bernie Ecclestone, che avrà anche il compito di guidarlo in questa nuova avventura, si è aggirato per il paddock dove ha scambiato opinioni e punti di vista con il britannico. Il rapporto tra i due, almeno per ora, sembra funzionare, come ha dichiarato lo stesso Carey in u'intervista ai microfoni del canale ufficiale della Formula 1: "Insieme possiamo capire come ottenere il meglio da questo sport. Sono stato coinvolto in questo business per portare la mia esperienza nel campo dei contenuti multimediali e con Bernie cercheremo di far crescere ulteriormente la Formula 1; nei prossimi mesi cercherò di ascoltare più pareri possibili in modo da sentire le esigenze di tutti, si deve arrivare a un compromesso che soddisfi tutte le parti in causa" ha dichiarato.

Carey: "Vogliamo che ogni gara sia un grande evento"

Per cambiare la Formula 1 ci vorrà tempo e anche Carey ne è consapevole. L'americano però sembra aver già individuato qualche punto importante su cui lavorare.

La Formula 1 è uno sport globale, è un evento che dura 9 mesi all'anno e su questo dobbiamo costruire la nostra forza. Liberty Media ha voluto investire in questo sport perché è un grande business; certo i profitti non si vedranno nell'arco di 12 mesi, è un investimento a lungo termine e investire è proprio quello che vogliamo fare. Vogliamo investire in nuove piattaforme per migliorare i contenuti digitali da offrire al pubblico.

Nel weekend di Singapore quello che mi ha colpito di più sono state le macchine e la loro tecnologia, i piloti, che sono delle vere e proprie star, e gli eventi che ruotano intorno al Gp. Non c'è solo la gara, ma è una settimana di intrattenimento. Questo è il nostro obiettivo, creare sempre un grande evento.

Gli Stati Uniti, un mercato da sfruttare

Con l'avvento dei nuovi proprietari, molti addetti ai lavori hanno teorizzato uno spostamento verso gli Stati Uniti o verso i nuovi mercati con il conseguente abbandono dell'Europa. Una possibilità che il nuovo presidente non esclude a priori, ma ci tiene a precisare che le radici della Formula 1 sono nel Vecchio Continente e che qui rimarranno.

Ho già detto che la Formula 1 è uno sport globale e come tale dobbiamo intenderlo, ragionare in termini di continenti e regioni appartiene al passato. Sono assolutamente d'accordo sul fatto che gli Stati Uniti rappresentano un'area di opportunità per questo sport nel lungo termine, è uno dei mercati meno sfruttati e abbiamo già dei piani per sfruttarlo, ma anche le Americhe e l'Asia possono essere importanti. La stessa importanza però che avrà anche l'Europa tanto che uno degli obiettivi sarà rafforzare la presenza dei luoghi storici.

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