F1, Ecclestone: “Arrivabene ha le sue idee ma è bloccato da chi gli sta sopra”
La Ferrari non sta certo vivendo il momento migliore della sua storia in Formula 1: per trovare una vittoria della Rossa bisogna andare al 2015 mentre in questa stagione è arrivato appena un podio nelle ultime 12 gare ottenuto da Sebastian Vettel nel Gran Premio d'Italia. Il campionato costruttori non è mai stato in gioco, ad una gara dalla fine anche l'obiettivo minimo, la piazza d'onore, è ormai saldamente in mano alla Red Bull.
Due anni quelli vissuti dalla scuderia di Maranello avari di emozioni e di successi: la strada tracciata da Sergio Marchionne e Maurizio Arrivabene ha portato qualche passo in avanti, ma non abbastanza da insidiare le Mercedes che, dall'avvento dell'ibrido in Formula 1, stanno dominando. L'uscita di James Allison, inoltre, ha complicato i piani del Cavallino. Per uscire dalla crisi serve una sterzata importante, un cambio di marcia come quello che portò alla super Ferrari di fine anni '90. Ne è convinto Bernie Ecclestone che, in una intervista a Auto motor und sport, ha dichiarato:
La Ferarri rimanè indietro prima dell’arrivo di Jean Todt, poi convinsi la FIAT a prendere il manager francese. La squadra in quel momento era tutta italiana, ma questa non è una critica. Noi tutti amiamo l'Italia, ma gli italiani sono italiani, così come gli inglesi sono inglesi, o i tedeschi sono tedeschi. Ci sono cose che non cambiano, guidare una squadra da soli non funziona.
Nessun titolo nei prossimi 5 anni
Il 2017 dovrà essere per forza la stagione della rinascita, i cambiamenti regolamentari previsti alimentano nuove speranze in casa Ferarri. Il papà del circus, però, non sembra essere così fiducioso in vista della prossima stagione.
Non so se riusciranno a vincere un titolo nei prossimi 5 anni, Sergio Marchionne vuole che la Ferrari vinca, forse lo vuole anche troppo. Credo che lui sappia ciò di cui la Ferrari ha bisogno. Arrivabene? Lui è in una situazione complicata. Suppongo che abbia le sue idee – ha concluso – ma magari non può attuarle perché c’è qualcuno al di sopra di lui. Jean Todt aveva le sue idee e riusciva a venderle a Montezemolo facendogli credere che alla fine erano sue.