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F1, Ecclestone: “Non è colpa di Vettel se la Ferrari non vince”

Il boss del circus dice la sua sulla nuova Rossa: “Ci sono troppi italiani che ci lavorano. Non ho nulla contro di loro, ma creare un team di successo non è nel loro DNA”. Poi sul possibile approdo di Schumacher Jr: “Se ha anche solo una minima parte del talento del padre, perché no?” dichiara.
A cura di Matteo Vana
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Sebastian Vettel con il patron della Formula 1 Bernie Ecclestone / GettyImages
Sebastian Vettel con il patron della Formula 1 Bernie Ecclestone / GettyImages

L'anno appena passato non sarà tra di quelli da ricordare per Sebastian Vettel: il tedesco della Ferrari non è riuscito mai a salire sul gradino più alto del podio e, durante la stagione, ha palesato più volte un nervosismo non del tutto giustificabile. L'esperienza a Maranello, per ora, non è come aveva immaginato ma la nuova stagione all'orizzonte, con i cambiamenti regolamentari che promettono di mischiare le carte in tavola, potrebbe essere quella giusta per il riscatto.

In Ferrari ci sono troppi italiani

Mancano i risultati al tedesco, ma il talento c'è sempre. Lo ha dimostrato più volte: dalla rimonta di Singapore al duello, poi finito male a causa della decisione dei giudici, in Messico con la coppia Red Bull. Lo crede anche Bernie Ecclestone che, in una intervista rilasciata a Sport Bild, difende il quattro volte campione del mondo.

La missione di Vettel si chiama Ferrari – ha dichiarato -, lui vuole arrivare al successo con loro e sta facendo di tutto per riuscirci, ma non è colpa sua se non sta vincendo; dipende tutto dalla squadra che non riesce a dargli una macchina competitiva. La Ferrari è tornata indietro ai tempi precedenti l'arrivo di Jean Todt e Michael Schumacher, ci sono troppi italiani che ci lavorano. Non ho nulla contro di loro, ma creare un team di successo non è nel loro DNA.

Nel segno di Schumacher

Un tedesco alla Ferrari evoca dolci ricordi in tutti gli appassionati: a precedere Sebastian Vettel fu Michael Schumacher, il pilota più vincente della Formula 1. Con lui arrivarono 5 titoli mondiali consecutivi per la casa di Maranello: anni incredibili, quasi impossibili da ripetere per qualsiasi squadra. Tra qualche anno potrebbe esserci di nuovo il suo cognome nel circus; il figlio Mick, infatti, è pronto a conquistare la Formula3, l'anticamera della Formula 1. Una mossa che incrementerebbe l'interesse per il massimo campionato della velocità, come assicura Bernie Ecclestone.

Se ha anche solo una minima parte del talento del padre, perché no? Avere ancora il nome Schumacher nei circus sarebbe un bene per la Formula 1.

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