F1: Ferrari vincente all’esordio, le statistiche sorridono alla Rossa
Un inizio migliore era difficile immaginarlo: i test del Montmelò avevano dimostrato che la Ferrari era in grado di competere con la Mercedes, ma una vittoria nella gara inaugurale della stagione, a Melbourne, sembrava un risultato difficilmente raggiungibile. E invece il Cavallino ha sfoderato una prestazione maiuscola con Sebastian Vettel bravo a rimanere incollato alla W08 Hybrid di Lewis Hamilton e infilarlo poi durante la sosta ai box, riuscendo dopo il cambio gomme proprio davanti al vice campione del mondo e prendendo il largo fino alla bandiera a scacchi.
Australia portafortuna
Una vittoria che fa morale a Maranello e pare indirizzare nel migliore dei modi quella che dovrà essere, dopo la debacle del 2016, la stagione del riscatto; lo scorso anno non arrivò nessuna vittoria, stavolta la gioia è giunta alla prima occasione utile. In casa Ferrari è vietato lasciarsi trasportare dall'entusiasmo, la strada verso quel sogno chiamato mondiale è ancora molto lunga, tanto è vero che anche il numero della scuderia italiana, Sergio Marchionne, ci ha tenuto a precisare come "questo non è il punto di arrivo ma solo il primo passo di un lungo cammino che deve vederci tutti impegnati a migliorare ogni giorno". I numeri, però, sono dalla parte della Rossa: nelle venti occasioni in cui il campionato è iniziato a Melbourne, per 12 volte chi ha vinto la gara inaugurale si è poi portato a casa il titolo. I più scaramantici tocchino ferro, ma se è vero che chi ben comincia è già a metà dell'opera la nuova SF70H è partita decisamente con il piede giusto.
Esordio vincente e titolo, Schumacher il migliore
Una rondine non può certo fare primavera, ma le statistiche difficilmente sbagliano. Andando a curiosare nel passato della Rossa, infatti, salta subito all'occhio che spesso quando la Ferrari è riuscita a piazzare il muso davanti agli altri nella gara inaugurale, la stagione è finita in gloria: successe così nel 1952, quando fu Taruffi a vincere l'esordio in Svizzera con Ascari a conquistare il titolo piloti, nel 1953, sempre con il pilota milanese primo in Argentina e a fine campionato e Juan Manuel Fangio nel 1956. Il re di questa statistica, però, non poteva che essere Michael Schumacher: il campione tedesco, infatti, capace di portare a Maranello ben 5 titoli mondiali dal 2000 al 2004 – mai nessuno come lui nella storia della Rossa – è praticamente una certezza: 4 vittorie all'esordio per lui con il 2003 a fare da eccezione alla regola. L'ultimo a riuscirci fu Kimi Raikkonen, nel 2007, capace di portare a casa la gara inaugurale e campione del mondo a fine stagione.
Lauda e Irvine, trionfi per il mondiale costruttori
Numeri che non fanno altro che alimentare i sogni di gloria della Ferrari. Anche per quanto riguarda il titolo costruttori, infatti, vincere la gara d'esordio sembra essere un buon viatico per esultare a fine stagione. Nel 1976, infatti, con Niki Lauda e Clay Ragazzoni al volante, fu l'austriaco a portarsi a casa la "prima": in un anno caratterizzato dal grave incidente del Nurburgring e dall'abbandono nella gara decisiva di Suzuka, che consegnò l'unico titolo della carriera al britannico James Hunt, fu però il Cavallino a conquistare il titolo riservato alle scuderie, così come nel 1999, quando Eddie Irvine vinse in Australia che, anche in quell'occasione, apriva il mondiale. Quello salito da Sebastian Vettel a Melbourne è solo il primo gradino verso quel sogno che, a Maranello, tutti aspettano da troppo tempo: forse è ancora presto per parlare di mondiale, ma le statistiche difficilmente sbagliano.