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F1, GP Australia 2007: Raikkonen come Fangio, un hat-trick nella storia

Nel 2007, a Melbourne Kimi Raikkonen centrò pole, vittoria e giro più veloce nella sua prima gara in Ferrari. E a fine stagione divenne il terzo dopo Fangio e Scheckter a conquistare il Mondiale alla prima stagione al Cavallino. Storia, numeri e curiosità del GP d’Australia.
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Un esordio semplicemente perfetto. Kimi Raikkonen ha dominato il GP d'Australia, prima prova del Mondiale 2007. Come Juan Manuel Fangio in Argentina nel 1956, Iceman conquista pole, giro veloce e vittoria alla sua prima gara in Ferrari. Entra di forza nel ristretto club dei piloti capaci di centrare il successo all'esordio al volante di una Rossa, insieme allo stesso Fangio, a Musso, Baghetti, Andretti, Mansell e Alonso. E come il più grande di tutti i tempi e Scheckter (che ci riuscì nel 1979), diventerà il terzo pilota a vincere il Mondiale alla sua prima stagione al Cavallino.

Le libere – Il primo anno dell'era post-Schumacher induce qualche dubbio a Maranello. Ma già dal primo assaggio, nelle libere di Melbourne, le rosse filano più veloci di tutti nella seconda sessione, dopo una prima condizionata dalla pioggia e dalla pista umida. È di Felipe Massa il miglior tempo al venerdì, con Raikkonen subito dietro: la Renault di Fisichella è distante più di mezzo secondo, la McLaren di Alonso a sette decimi. “Stiamo lavorando nella direzione giusta, l'affiatamento che anima il team è eccezionale, può rappresentare un grande aiuto, e francamente avevo bisogno di un'atmosfera un po' più dolce dopo tante stagioni sofferte” commenta Iceman, che stampa una lunga serie di giri a buon ritmo e si dimostra sulla durata anche più rapido del suo compagno di squadra.

Le qualifiche – Il favorito per le qualifiche è Felipe Massa, ma il cambio tradisce il brasiliano della Ferrari. Un problema lo frena nella terza sessione di prove libere, la definitiva rottura nel secondo quarto d'ora al pomeriggio lo costringe a partire dall'ottava fila. “Sono deluso, è stata durissima – ha detto amareggiato il pilota di San Paolo – Peccato perchè con la macchina che abbiamo e soprattutto sapendo che avevo un ottimo passo e la possibilità di fare la pole. Dobbiamo provare a fare il massimo e che la fortuna sia con noi, perché oggi non c'è stata per niente”. Al Cavallino, però, possono comunque festeggiare la pole di Kimi Raikkonen (1'26″072), che parte davanti a Fernando Alonso (1'26″493). “Domani può accadere di tutto, ma è ovvio che l'obiettivo è vincere” promette il finlandese. Alle spalle dei due team che si annunciano, e saranno, i protagonisti della battaglia per il titolo, la Bmw: Nick Heidfeld chiude terzo davanti alla rivelazione del nuovo mondiale, Lewis Hamilton, il primo pilota di colore in Formula 1 all'esordio al volante della McLaren. In terza fila l'altra Bmw del polacco Robert Kubica che precede Giancarlo Fisichella su Renault.

La gara – La sfortuna sembra non voler abbandonare la Ferrari, che in Australia ha vinto per la prima volta con Berger nel 1987. “In verità un problema c'era” rivela Raikkonen, “la radio si è rotta poco prima del via, ho corso senza poter comunicare con i box”. Teme la prima curva Iceman, che hanno fotografato mentre cantava a squarciagola, e baciava una ragazza. Invece, una volta preso il comando non ha mai avuto problemi, a parte una piccola sbandatina in curva senza nessuna conseguenza. “E' stata una domenica splendida, non posso negarlo. Voglio ringraziare la squadra che mi ha reso la vita così facile. Da fuori poteva sembrare una passeggiata, ma non è stato così”. A Raikkonen, anche senza comunicazioni via radio, basta seguire le strategie pianificate che gli hanno consentito di guadagnare quella decina di secondi essenziali per amministrare il vantaggio dopo due pit stop e veleggiare verso la vittoria. “Questa squadra è straordinaria, sono molto felice della mia scelta, di essere arrivato alla Ferrari. Ogni cosa è organizzata a meraviglia, prima, durante la gara e dopo, tutti contribuiscono nel renderti la vita più facile”.

Rimonta Massa – Alonso ha faticato non poco per stare davanti a Lewis Hamilton, bravo come Heidfeld a sorprenderlo alla prima curva. Il britannico si arrende al secondo pit stop ma centra comunque un podio più che meritato. Heidfeld chiude quarto, ma deve ringraziare la rottura del cambio che ha costretto al ritiro Kubica, sempre più convincente. Da applausi anche la rimonta di Massa, che con una strategia basata su una sola sosta arriva sesto alla bandiera a scacchi, appena dietro Giancarlo Fisichella su una Renault certamente meno veloce delle rivali. Rimandato invece il suo compagno di squadra, Heikki Kovalainen, che manca la zona punti per un paio di errori nel finale, e Briatore non la prende bene. Per il resto poche emozioni, solo molta paura al 49° giro quando David Coulthard centra la Williams di Wurz, si impenna e con le ruote sfiora il casco dell'austriaco, per fortuna senza conseguenze.

Raikkonen e Schumacher – Chissà se Schumacher, quando l'ha notato per la prima volta al Mugello, l'ha identificato come suo erede. A Schumi, comunque, Raikkonen deve molto della sua carriera. Il pilota che ha scritto un'epoca irripetibile nella storia della Ferrari ne parla immediatamente a Todt e a Montezemolo, e il resto viene da sé. Eppure, confessa Raikkonen, “finora ho avuto poche occasioni per parlare con lui. L'ho incontrato solo due volte, a Maranello, il giorno della presentazione della nuova macchina, e a Barcellona, durante un test. Ogni volta che lui entrava in una stanza, io uscivo, ci siamo frequentati pochissimo. Dev'essere destino: anche stavolta so che ha chiamato al telefono, ma la linea era disturbata e io non l'ho riconosciuto”.

Operazione simpatia – A Melbourne, in quel primo weekend da ferrarista, Raikkonen avvia anche una personale operazione simpatia. Il mercoledì porta i meccanici a giocare a pallone, come non gli capitava dai tempi del college. Chi c'era, parla di risultati decisamente scadenti, ma in fondo Iceman è tifoso soprattutto di hockey su ghiaccio, e stava anche per arrivare nella Serie A finlandese. “ Ha le idee chiare, è sempre lucido, ricorda Michael” sottolinea anche Baldisserri. Certo, gli stili di guida sono diversi, più inventivo Schumi, molto più rigido Iceman anche nella definizione dell'assetto ottimale. Ma le origini si assomigliano. Rolf, il padre di Michael, era un muratore nell'autodromo di Kerpen, che Schumi ha poi comprato. Matti, il signor Raikkonen, guidava le asfaltatrici, non è riuscito a far diplomare Kimi che non ha finito l'istituto professionale a indirizzo meccanico, ma a tre anni e mezzo gli ha permesso di distruggere il cortile di casa con una mini bicicletta da cross. La Ferrari, dopo il debutto da libro dei record, gli chiede di vincere il Mondiale, così la somiglianza con Schumacher sarà ancora più forte. Kimi, che non aveva mai vinto all'esordio con una nuova macchina, esegue. L'era post-Schumacher inizia con i migliori presagi possibili.

GP AUSTRALIA – STORIA E NUMERI

Edizione numero 32 (già disputate 11 a Adelaide, 20 a Melbourne)
Prima edizione: 1985, Adelaide (vittoria di Keke Rosberg, Williams)
Gara più lunga: 1985 (2h 40.473s)
Gara più breve: 1991 (24m 34.899s – record per la F1)
Vittorie dalla pole in Australia: 14 su 31
Vittorie dalla pole a Melbourne: 9 su 20
Vittoria dalla più bassa posizione in griglia: David Coulthard, McLaren, 2003 – 11mo

Le vittorie Ferrari

1987 Berger
1999 Irvine
2000 Schumacher
2001 Schumacher
2002 Schumacher
2004 Schumacher
2007 Raikkonen

ALBO D'ORO PILOTI

Vittorie

4 M.Schumacher
3 Button
2 Prost, Berger, Senna, D.Hill, Coulthard, Raikkonen, Hamilton
1 K.Rosberg, Boutsen, N.Piquet, Mansell, Hakkinen, Irvine, Fisichella, Alonso, Vettel, N.Rosberg

Pole position

6 Senna
4 Hamilton
3 Mansell, Hakkinen, M.Schumacher, Vettel
2 J.Villeneuve, Button
1 Berger, D.Hill, Barrichello, Fisichella, Raikkonen

ALBO D'ORO COSTRUTTORI

Vittorie

11 McLaren
7 Ferrari
5 Williams
2 Renault, Mercedes
1 Benetton, Brawn GP, Red Bull, Lotus

Pole position

10 McLaren
6 Williams, Ferrari
3 Red Bull
2 Mercedes
1 Lotus, Renault, Honda, Brawn GP

GP AUSTRALIA – CURIOSITÀ

-Kimi Raikkonen sarà il pilota più anziano sulla griglia di partenza. Qui ha debuttato in Formula 1, con la Sauber, nel 2001, conquistando un ottimo sesto posto e i primi punti nel Mondiale in carriera.

-Jenson Button ha partecipato a tutte le edizioni del GP a Melbourne: quest'anno sarà al via per la 17ma volta in carriera all'Albert Park

-L'anno scorso Max Verstappen è diventato il più giovane pilota nella storia a prendere parte a un GP di Formula 1: a 17 anni, 5 mesi e 13 giorni, ha superato il vecchio primato di Jaime Alguersuari, che ha debutttato in Ungheria nel 2009 a 19 anni, 4 mesi e 3 giorni

-La McLaren è la scuderia più vincente su questo circuito, dove ha ottenuto 11 vittorie e 26 podi complessivi

-Haryanto sarà il venticinquesimo pilota asiatico nella storia della Formula 1, il primo indonesiano dopo 20 giapponesi (il primo fu Hiroshi Fushida al GP d'Olanda del 1975), due indiani (Narain Karthikeyan e Karun Chandhok), il malese Alex Yoong che ha debuttato a Monza nel 2001 e il thailandese Pince Bira, al via del primo GP nella storia della Formula 1 moderna, a Silverstone nel 1950.

-Nessun australiano è mai arrivato sul podio del GP di casa. Nel 2014 Daniel Ricciardo aveva chiuso secondo, ma è stato poi squalificato per le irregolarità al flussimetro che regola l'afflusso di benzina al motore. Il quarto posto di Mark Webber nel 2012 rimane il miglior piazzamento per un pilota australiano a Melbourne.

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