7 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

F1, GP Austria: Mercedes e Ferrari col rebus motori: mal comune mezzo gaudio?

Il Cavallino e le Frecce d’Argento si presentano con power unit nuove. Hamilton ha già raggiunto le cinque previste dal regolamento. Vettel sarà arretrato di cinque posizioni: ha sostituito anche il cambio. Al pomeriggio si è concentrato più sull’assetto da gara. Raikkonen ha risparmiato le ultrasoft.
7 CONDIVISIONI
Immagine

Mattina o pomeriggio, sole o pioggia, non cambia nulla. Nico Rosberg resta il migliore in entrambe le sessioni, ma non migliora nella seconda, con la temperatura più bassa e la pista viscida. Il miglior tempo di giornata rimane dunque l'1'07″373 che disintegra la pole position dello scorso anno. Merito anche del nuovo asfalto, dal grip decisamente maggiore, che ha permesso al tedesco di girare oltre un secondo più veloce rispetto alla miglior prestazione in qualifica, di Lewis Hamilton del 2015. Rosberg, comunque, riesce a stampare un ottimo 1'07″967 nella seconda sessione. Hamilton, staccato di soli 19 millesimi, è l'unico degli altri ascendere sotto all'1'08" e uno dei pochi che si migliorano al pomeriggio dopo la pioggia, come Nico Hulkernberg, ottimo terzo con la Force India. Vettel chiude un anticipo con il testacoda alla curva 2 e comuque un quarto tempo positivo, davanti alle Red Bull di Daniel Ricciardo e di Max Verstappen, intervallate dalla Toro Rosso di Carlos Sainz Jr. Solo ottavo Kimi Raikkonen, l'unico dei primi che ha stampato il miglior tempo con le supersoft.

Vettel in testacoda – Nella parte finale della PL2, con la pista di nuovo asciutta, Vettel è il primo a uscire con le UltraSoft. La Ferrari, però, diversifica la strategia. Raikkonen si concentra sugli ultimi dettagli in assetto da qualifica, il tedesco già pensa alla gara, soprattutto alla luce delle cinque posizioni che perderà in griglia per la sostituzione del cambio. È il quarto che viene montato sulla SF16-H del tedesco, penalizzato in una gara da cui si aspettava una vettura più competitiva, per di più in un circuito corto e stretto anche se con quattro staccate pesanti in cui provare l'attacco. Non è solo la nuova trasmissione, montata quest'anno nello spazio fra cambio e differenziale, ad aver dato qualche segnale di preoccupazione dal punto di vista dell'affidabilità.

Nuovi motori – Il team di Maranello, infatti, ha deciso di sostituire anche il 6 cilindri termico (sarà il quarto per Vettel, il terzo per Raikkonen) e l'unità di recupero dell'energia cinetica MGU-K (la seconda per entrambi) su entrambe le vetture. È un modello nuovo, su cui i motoristi guidati da Mattia Binotto hanno investito uno dei quattro gettoni ancora a disposizione per ottenere uno sfruttamento più efficiente della potenza dello 061/1, anche in relazione alle nuove specifiche del carburante che Shell ha presentato in Asia. Cambia dunque la strategia di rotazione dei motori del Cavallino. È il segno che la Ferrari sta cercando in maniera aggressiva di colmare il gap con le Mercedes, anche a costo di correre qualche rischio in più i termini di durata. Tuttavia, è chiaro a tutti che queste decisioni si pagheranno alla distanza, quando arriveranno le penalità perché pare ormai impossibile pensare di chiudere il campionato solo con le cinque unità concesse dal regolamento.

Cambia anche la Mercedes – Se la Ferrari piange, però, la Mercedes non ride. Anche il team di Stoccarda ha rivoluzionato i piani sulla rotazione dei motori. Sia Rosberg (alla terza power unit completa dall'inizio della stagione) che Hamilton, infatti, girano con una power unit nuova, e addio all'idea di completare la stagione solo con quattro unità. Il campione del mondo, poi, ha un problema in più: è già arrivato al quinto turbo e alla quinta MGU-H. "In questo fine settimana potrò contare su un motore fresco – ha detto Hamilton -. E così, forse, avrò almeno una gara in cui non avrò problemi, anche se è facile prevedere che per concludere la stagione, probabilmente, ci vorranno anche il sesto e il settimo motore”. Una situazione che complica la corsa al secondo Mondiale di fila e soprattutto la concorrenza interna con Rosberg. E non solo. Le continue sostituzioni non mettono certo nella luce migliore la scuderia nei confronti dei team clienti.

Marko rimprovera Verstappen – Più in difficoltà le Red Bull e le Toro Rosso, soprattutto nella prima sessione in cui tutti i piloti hanno dovuto prendere le misure anche ai nuovi cordoli. E stava per farne le spese Max Verstappen che nella prima sessione, alla curva 6, ha rotto l'ala anteriore e ha divelto la sospensione anteriore destra e costretto i meccanici a un duro lavoro proseguito anche per tutta la prima parte della seconda sessione. L'olandese ripreso da Helmut Marko (ha demolito due ali anteriori e i ricambi non sono infiniti), si è reso protagonista poi di un secondo testacoda quando la pista era ancora bagnata, prima di migliorare la sua prestazione.

McLaren, rivoluzione così così – Non entusiasma, invece, l'innovativa paratia laterale sull'alettone posteriore delle McLaren, che presenta i due grandi soffiaggi verticali attesi già a Baku. Una soluzione estrema, che farà discutere come il piloncino che regge l'ala anteriore, destinata a pescare l'aria all'esterno e aumentare il flusso sotto il profilo principale della vettura, così da generare carico senza aumentare la resistenza all'avanzamento. La McLaren, infatti, è una monoposto scarica, che fatica a mandare le gomme in temperatura e a mantenerle a lungo nella finestra di esercizio ottimale. I risultati, però, sono rimasti decisamente al di sotto delle attese, Al mattino, Fernando Alonso ha chiuso solo 14mo, davanti a Jenson Button, a due secondi dalle Mercedes. Al pomeriggio, i due piloti sono tornati all'ala posteriore tradizionale. Hanno dimezzato il gap dalle Frecce d'Argento e ottenuto un incoraggiante decimo e undicesimo tempo, in ordine inverso rispetto al mattino. Chi lascia la strada vecchia, dunque, non sempre sa quel che trova. Vale per chi vola e vale per chi insegue.

GP AUSTRIA – FP2 ORDINE ARRIVO
1 6 Nico Rosberg Mercedes Mercedes 25 1'07.967 229.134
2 44 Lewis Hamilton Mercedes Mercedes 19 1'07.986 0.019 0.019 229.070
3 27 Nico Hulkenberg Force India Mercedes 28 1'08.580 0.613 0.594 227.086
4 5 Sebastian Vettel Ferrari Ferrari 25 1'08.589 0.622 0.009 227.056
5 3 Daniel Ricciardo Red Bull TAG 30 1'08.649 0.682 0.060 226.858
6 55 Carlos Sainz Jr. Toro Rosso Ferrari 32 1'08.713 0.746 0.064 226.647
7 33 Max Verstappen Red Bull TAG 20 1'08.761 0.794 0.048 226.488
8 7 Kimi Raikkonen Ferrari Ferrari 23 1'08.820 0.853 0.059 226.294
9 77 Valtteri Bottas Williams Mercedes 24 1'08.941 0.974 0.121 225.897
10 22 Jenson Button McLaren Honda 30 1'08.994 1.027 0.053 225.723
11 14 Fernando Alonso McLaren Honda 26 1'09.075 1.108 0.081 225.459
12 19 Felipe Massa Williams Mercedes 17 1'09.184 1.217 0.109 225.104
13 26 Daniil Kvyat Toro Rosso Ferrari 26 1'09.207 1.240 0.023 225.029
14 11 Sergio Perez Force India Mercedes 32 1'09.226 1.259 0.019 224.967
15 20 Kevin Magnussen Renault Renault 19 1'09.525 1.558 0.299 224.000
16 30 Jolyon Palmer Renault Renault 23 1'10.020 2.053 0.495 222.416
17 94 Pascal Wehrlein Manor Mercedes 20 1'10.034 2.067 0.014 222.371
18 21 Esteban Gutierrez Haas Ferrari 16 1'10.138 2.171 0.104 222.042
19 9 Marcus Ericsson Sauber Ferrari 19 1'10.140 2.173 0.002 222.035
20 8 Romain Grosjean Haas Ferrari 31 1'10.400 2.433 0.260 221.215
21 12 Felipe Nasr Sauber Ferrari 22 1'10.444 2.477 0.044 221.077
22 88 Rio Haryanto Manor Mercedes 25 1'11.328 3.361 0.884 218.337

7 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views