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F1, GP Austria: un giro di pista all’Osterreichring

Un circuito breve sulle colline della Stiria, fra saliscendi e ricerca di equilibrio, scandito da sole nove curve. Pirelli porta le mescole più morbide della gamma. Scelte diverse fra i piloti Mercedes e Ferrari.
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In principio era Zeltweg, il circuito modellato all'aeroporto in fondo ad una valle e con un asfalto notoriamente dissestato. Qui, sul tracciato con la peculiare forma a L, dopo 105 giri nel 1964 Lorenzo Bandini vinse la sua unica corsa con la Ferrari. Poi, fino al 1987, il GP d'Austria si corse sull'Osterreichring. Passano dieci anni per rivedere la F1 sulle colline della Stiria, su una delle piste più corte del Mondiale. Qui l'anno scorso si sono registrati in gara 76 sorpassi, il 50% in più della media stagionale. “E' importante non illudersi, è un circuito tecnico e molto impegnativo” ha detto Hulkenberg, partito in prima fila l'anno scorso. “Sembra facile, ma con tutti quei saliscendi e alcune curve difficili non è affatto semplice mettere insieme un giro perfetto”.

Un giro di pista

Si parte con due curve simili, a 90 gradi, che richiedono due grosse frenate. La prima staccata, la Castrol Edge, è l'unica del primo settore. È importante trovare la migliore accelerazione in uscita e sfruttare il cordolo esterno per non perdere terreno sul rettilineo più lungo del circuito, 800 metri da percorrere in oltre 10 secondi a tutto gas. Serve molta attenzione alla Remus Kurve (T2), che apre il secondo settore. È una curva a destra, che richiede una frenata impegnativa, in cui i piloti devono anche contrastare il sottosterzo dovuto alla pendenza da contrastare. Si accelera in leggera discesa verso la Schlossgold, una curva circa, la più difficile del tracciato in cui è sempre complicato trovare il giusto punto di frenata. Da qui si entra nel tratto più guidato del circuito. Attraverso la curva 4, a destra, i piloti raggiungono la Rauch Kurve, a sinistra e ad ampio raggio, contrastando un'accelerazione laterale da 2,8G per poco più di tre secondi. I piloti sfruttano il cordolo esterno e fanno scorrere la macchina nel successivo tratto veloce.

La Rauch conduce alla Wurth, che apre l'ultimo settore, dove serve una graduale erogazione della potenza per evitare il sottosterzo in uscita. L'allungo in uscita dalla curva 7 porta alla Rindt, dedicata al campione che si divertiva a “derapare” con il suo Maggiolino Wolkswagen a Graz, campione del mondo “postumo” nel 1970 dopo l’incidente mortale alla parabolica di Monza. La Rindt Kurve (T8) si affronta con appena una breve frenata, prima di affrontare la piega della curva 9 che porta al rettilineo dei box.

Gomme: le scelte Pirelli

In Austria verranno utilizzate le tre mescole più morbide tra quelle disponibili nel range Pirelli, Soft, Supersoft e Ultrasoft, come in Australia, in Russia, a Monaco e in Canada. “Per questo tipo di circuito, la scelta più logica è quella di portare le tre mescole più morbide del range” ha detto il responsabile car racing Mario Isola, considerando anche l'asfalto fra i più lisci della stagione, rifatto l'anno scorso, e la nuova generazione di mescole che dovrebbero ridurre il graining praticamente a zero. “In passato abbiamo visto che Spielberg può riservare alcune sorprese. Dopo prove libere e qualifiche riusciremo a valutare se la strategia migliore è a una o due soste, con i team che dovranno avere una certa flessibilità nella scelta della strategia. I carichi longitudinali – quindi trazione e frenata – sono determinanti in Austria, più di quelli in curva. Nonostante ciò, è probabile che il record sul giro venga abbassato, come abbiamo visto a Baku”.

Le strategie dei piloti

Mercedes e Ferrari hanno fatto scelte diverse. La SF70H sembra aver perso del terreno in condizioni di qualifica. Le Frecce d'Argento possono disporre della potenza massima per un tempo maggiore. In più, le power unit Ferrari saranno più usurate in Austria. In Ferrari non si guarda, però, solo alla parte endotermica ma anche al recupero d’energia con un aggiornamento dell'unità MGU-H. Rispetto alle Mercedes, le Ferrari avranno a disposizione due set di Ultrasoft in meno. Diversificate le strategie fra i piloti. Raikkonen porta due treni di Soft, uno in più di Vettel che invece ha scelto cinque set di Supersoft a parità di dotazione della mescola più morbida (7 a testa). Anche in casa Mercedes dotazioni disomogenee. Hamilton avrà un treno in più di Soft, Bottas uno in più di Supersoft. Tutti e due avranno a disposizione 8 treni di Ultrasoft.

Identiche invece le dotazioni in Red Bull: 2 set di Soft, 2 di Supersoft e ben 9 di Ultrasoft per Ricciardo e Verstappen. Più estreme le scelte di Force India e McLaren, che presenterà finalmente la nuova versione “spec 3” del motore Honda: saranno 10 i treni delle gomme più morbide per Ocon, Perez, Alonso e Vandoorne.

Numeri e statistiche

Sono 22 i piloti che hanno vinto il GP d'Austria almeno una volta. Alla lista si è unito l'anno scorso Lewis Hamilton che ha celebrato la vittoria numero 250 per un britannico in Formula 1, con il suo undicesimo hat-trick. Al sabato, aveva firmato la pole più veloce di sempre su questo circuito, con il tempo più basso registrato in qualifica dall'1'04″402 di Mansell sulla versione corta del Paul Ricard nel 1990. Tra loro, un solo austriaco: Niki Lauda, che ha vanificato tre pole position prima di conquistare il suo unico successo in casa nel 1984.

Cinque piloti hanno colto qui la prima vittoria in carriera: Bandini, Vittorio Brambilla (1975) nel gran premio d'Austria più breve della storia interrotto dopo 25 giri e 57 minuti, John Watson (1976), Alan Jones (1977) e Elio de Angelis (1982). In quell'occasione, l'italiano ha preceduto Keke Rosberg per appena cinque centesimi: è il quarto margine più ristretto nella storia della Formula 1. Una costante in Austria: in undici occasioni il secondo è arrivato con un distacco inferiore ai cinque secondi, in diciotto il gap era inferiore ai 10. Al contrario, nel 1986 Alain Prost, che qui ha vinto tre volte (nessuno come lui), ha chiuso con un giro di vantaggio su tutti gli avversari.

In termini di scuderie, invece, la McLaren rimane la più vincente con sei affermazioni davanti alla Ferrari, 5, e alle 3 di Williams e Mercedes.

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