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F1, GP Bahrain: vince Hamilton, ma è Raikkonen-show

Lewis Hamilton è il quarto pilota nella storia a vincere 3 delle prime 4 gare. Secondo Raikkonen, di nuovo sul podio dopo 560 giorni: erano otto anni che la Ferrari non arrivava sul podio nei primi quattro GP della stagione. Solo terzo Rosberg, quinto Vettel.
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Hamilton, fortissimamente Hamilton. Il britannico è il quarto pilota a vincere tre delle prime 4 gare stagionali, ma il vero vincitore morale è Kimi Raikkonen, splendido secondo, di nuovo sul podio a 25 gare e 560 giorni di distanza dall’ultima volta. Straordinario l'ultimo stint in cui ha recuperato più di un secondo a giro a Rosberg, che vanifica venti secondi di vantaggio e va lungo al penultimo giro. Iceman, al 216° Gp in carriera (superato Mark Webber al 9° posto all time), già migliora i piazzamenti in top-5 del 2014, e torna in top-3 a Sakhir per la settima volta, anche se qui non ha mai vinto. Iceman è il vero vincitore morale del GP, soprattutto per lo straordinario , e per la prima volta arriva davanti al compagno di squadra, quinto, che rovina la gara, e l'alettone anteriore, con un "largo" subito dopo la seconda sosta. Dietro Rosberg si inserisce Bottas, quarto, al miglior piazzamento stagionale, che però non nasconde i passi indietro della Williams rispetto alla scorsa stagione: Massa è infatti costretto a partire dalla pit lane per un problema elettrico alla partenza, ma chiude comunque in zona punti (9°). Al grigio sesto posto di Ricciardo, che passa il traguardo con il motore in fumo, fa da contraltare il settimo posto di Grosjean, il suo miglior piazzamento stagionale. A punti anche Perez e Kvyat, per la seconda volta nel 2015

Fallimento McLaren – Partono tutti con le soft, tranne Pastor Maldonado. Sono in 18 sulla griglia. La McLaren continua a sprofondare, zavorrata dalle inimmaginabili difficoltà del motore Honda. A sei mesi dall'esordio in pista del suo V6 la casa giapponese non ha saputo ancora individuare un rimedio alla sequela di inconvenienti e guasti che bloccano la McLaren. Eloquente l'immagine di Alonso bruciato sul rettilineo da Hulkenberg, preoccupante il weekend di Button, che non parte nemmeno per gli stessi problemi elettrici che l'avevano già frenato venerdì e sabato. Quei ritardi di cui già si cominciava a parlare tra settembre e ottobre si fanno ora drammaticamente evidenti, come l' incapacità da parte dei motoristi di individuare delle soluzioni a un progetto nato con tante fanfare e troppe falle. Gli stessi problemi elettrici bloccano Felipe Massa, che resta piantato sulla griglia prima del giro di ricognizione e si avvia dalla pit-lane. Il brasiliano, che in carriera ha un record di 16 posizioni recuperate, si ritrova al centro di un trenino per con Maldonado e Ericsson. I tre si fermano insieme, Maldonado entra da ultimo e ne esce per primo, e la Sauber conferma una giornata decisamente migliorabile in pitlane: prima fanno perdere due posizioni a Nasr, poi compromettono la gara di Ericsson, fermo diversi secondi prima che la gomma anteriore sinistra fosse avvitata.

Rosberg scatenato – Grandissima partenza di Kimi Raikkonen, che non solo si difende da Bottas ma infila Rosberg all'esterno in seconda curva. Stavolta il tedesco potrebbe con qualche ragione lamentarsi di Hamilton, un po' troppo lento in uscita dalla prima curva tanto da costringere Vettel, che rimane molto all'interno, e il compagno di squadra a frenare più del dovuto per evitare la collisione. Iceman, però, perde la terza posizione dopo un duello muscolare nelle prime quattro curve del quarto giro. Al passaggio successivo gira in 1.42 contro l'1.39 dei suoi rivali: un passaggio a vuoto che lo porta a più di 2 secondi da Rosberg, oltre il limite per l'utilizzo del DRS. Verstappen, intanto, lamenta un danno all'ala per aver toccato Maldonado, penalizzato di 5″ perché fuori posizione in griglia. "Puoi andare un paio di decimi più veloce" dicono via radio a Hamilton, impegnato a tener dietro Vettel che ha risparmiato un treno di gomme medie in più. Il tedesco della Ferrari, però, deve preoccuparsi più dall'attacco di Rosberg che al nono giro, sfruttando la maggiore potenza e il DRS, lo spinge all'esterno all'esterno alla prima curva e si lancia all'inseguimento di Hamilton.

Brilla Raikkonen – Vettel anticipa molto il primo pit stop, cambia in 2,4 secondi al 13° giro (per una strategia a due soste, Pirelli stimava un primo cambio gomme dopo 19 giri). Rosberg, che all'undicesimo passaggio ha perso mezzo secondo per un errore, si ferma al 15° giro, sceglie ancora le soft ma non ce la fa a uscire davanti a Vettel. Tuttavia, il vantaggio del tedesco della Ferrari dura poco. Al 16° passaggio, per la terza volta Rosberg passa una Ferrari alla prima curva. Hamilton, al contrario, è lentissimo al pit stop, 3,7 secondi, e riparte mentre arrivano Vettel e Rosberg. Il Cavallino differenzia le strategie, e opta per le medie nello stint centrale per Raikkonen, che prima della sosta si ritrova, brevemente, in testa alla corsa per la 64esima volta in carriera (7° all time), e al primo giro lanciato dopo il cambio gomme stampa un notevole 1.38.403, più veloce di Hamilton, Vettel e Rosberg, tutti sul piede dell'1.39 nonostante i pneumatici in teoria più performanti.

Vettel danneggia l'ala – Alla seconda sosta, la scena si ripete. Vettel esce davanti a Rosberg, costretto da una strategia rivedibile a fermarsi ancora due giri dopo Vettel e a sorpassarlo di fatto per tre volte. Ma ancora una volta Seb va largo e ancora una volta cede la seconda posizione al connazionale. L'errore stavolta pesa molto di più, perché nell'uscita di pista danneggia l'ala anteriore ed è costretto ad una sosta supplementare per sostituirla. Iceman si ferma al 40° giro, più tardi dei rivali, per montare un treno nuovo di gomme soft, strategia che però non condivide. "Perché pensate che sia meglio con le option" chiede via radio qualche giro prima della sosta, "se con le prime riesco ad andare più forte?". "Pensiamo che con le morbide lo stint sarà della stessa lunghezza, ma i primi giri saranno migliori". Raikkonen rientra terzo, a poco meno di venti secondi da Rosberg. Ma Iceman vola, e si prende il proscenio, il posto d'onore, con pieno merito. E il futuro, ora, pare sempre più colorato di rosso Ferrari.

I ritiri – Prima del 30mo giro si ritirano Merhi e Carlos Sainz. "Sento qualcosa di strano, come un blocco al posteriore" spiega via radio lo spagnolo, al primo ritiro in carriera, "anzi no è qualcosa di diverso, non so bene cosa sia, ma non posso continuare" e parcheggia alla curva 8. Non è una buona giornata per la Toro Rosso: out anche Verstappen, al terzo ritiro in quattro gare, il secondo consecutivo, dopo aver accusato una perdita di potenza al motore. Al 43° giro si ritira anche Pastor Maldonado, mai a punti in carriera in Bahrain, anche lui frenato da un blocco al motore durante il pit stop.

Hamilton verso il Mondiale? – Al quarto GP stagionale, dunque, Hamilton lancia un messaggio chiaro in chiave Mondiale. Anche perché sette volte in passato, chi ha vinto a Sakhir, ha conquistato poi il titolo a fine stagione. Un'impresa non riuscita solo alle Ferrari di Massa (2007 e 2008) e di Alonso (2010). Rosberg è apparso meno in difficoltà rispetto ai primi tre gran premi, ma anche nelle strategie interne, nella programmazione delle soste, gli equilibri sembrano cambiati. Il tedesco è ormai diventato la seconda guida, benché di lusso, in Mercedes. A Stoccarda, e nel Mondiale, c'è un solo padrone: Hamilton, sempre Hamilton, fortissimamente Hamilton.

GP BAHRAIN 2015 – ORDINE D'ARRIVO

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MONDIALE PILOTI – LA CLASSIFICA
1 Hamilton 93
2 Rosberg 66
3 Vettel 65
4 Raikkonen 42
5 Massa 31
6 Bottas 30
7 Ricciardo 19
8 Nasr 14
9 Grosjean 12
10 Hulkenberg 6
Verstappen 6
Sainz 6
13 Perez 5
Ericsson 5
15 Kvyat 2

MONDIALE COSTRUTTORI – LA CLASSIFICA
1 Mercedes 119
2 Ferrari 79
3 Williams 48
4 Sauber 19
5 Red Bull 13
6 Toro Rosso 12
7 Force India 7
8 Lotus 6

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