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F1, GP Baku: Ferrari, sfortuna e rimpianti. Vettel che errore!

Un arrivo al cardiopalma al Gp di Baku porta alla vittoria Ricciardo che vince la gara più pazza della stagione. Bottas supera Stroll sul rettilineo finale e chiude secondo. Vetterl resiste agli attacchi di Hamilton e chiude quarto davanti all’inglese.
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La rivincita dei secondi. Le penalità di Hamilton e Vettel, gli incidenti di uno sfortunato Raikkonen lasciano spazio al trionfo di Ricciardo e al podio più inatteso nella storia della Formula 1. Un arrivo incredibile che vede Valtteri Bottas, doppiato a inizio gara dopo il contatto con Raikkonen in partenza, sorpassare Stroll sul rettilinio finale. Lance Strooll, in costante crescita, potrà comunque festeggiare un bellissimo terzo posto destinato a restare come il vero inizio della sua carriera.  Al quarto posto un ottimo Vettel che, dopo la penalizzazione subita per il contatto con Hamilton, tiene testa all'inglese a suon di giri veloci e riesce a rimanergli davanti fino all'arrivo, allungando a 14 punti il divario nel mondiale. Sesto posto per Ocon, settimo Magnussen che precede Zainz e Alonso, finalmente in zona punti. Decimo posto per Wehrlein.

Rabbia Ferrari

È il rosso però il colore che domina a Baku. Il rosso della bandiera che spezza in due la corsa (prima volta quest'anno) della rabbia di un nervosissimo Vettel che, in regime di safety car, tampona Hamilton che rallenta fino a bloccarsi poi lo affianca e gli tira una "ruotata" di reazione. E per questo è sanzionato con uno stop and go di dieci secondi. Ma è un dettaglio a decidere la corsa. Alla ripartenza Hamilton ha la protezione per il casco fissata male. È costretto a una sosta supplementare e addio sogni di gloria.

La partenza

Raikkonen si infila alla prima curva, si accende subito il duello con Bottas che però, quasi del tutto sorpassato, lo stringe e lo sbatte al muro. Per i commissari è solo un contatto di gara, non ci sono sanzioni, come per l'incidente Sainz-Kvyat. "La macchina di Kimi non è in condizioni perfette ma sembra sia in grado di continuare" spiega a Sky Alberto Antonini. Raikkonen, però, avverte via radio che sente qualcosa di strano al posteriore. Vettel, non partito benissimo, si ritrova secondo e di fatto con un rivale in meno. Va in marcatura diretta di Hamilton, il tedesco, che secondo le ultime indiscrezioni avrebbetrovato l'accordo per un rinnovo quadriennale con il Cavallino.

Per la sesta volta nelle prime otto gare, il doppio rispetto allo stesso punto della scorsa stagione, il poleman mantiene la prima posizione al primo giro. Dopo cinque giri, il distacco su Vettel si stabilizza intorno ai due secondi

Mercedes e Ferrari, il confronto

A Baku la Mercedes ha scelto un assetto più carico che le ha permesso di primeggiare anche nei tratti guidati e di raggiungere le più elevate velocità di punta allo speed trap. Vettel, con un motore già "provato" d 3500 chilometri. Vettel in qualifica ha toccato punte più alte solo nel T1 e in questa resa, secondo Auto Motor und Sport, potrebbe aver pesato la decisione della FIA di vietare l'uso dell'olio motore come additivo della benzina.

Vettel, che era stato il più veloce in PL2 con le supersoft, ha dovuto giocare in difesa contro le Frecce d'Argento che dopo le sessioni del venerdì hanno risolto i problemi di sovrasterzo e stabilizzato il posteriore senza caricare l'ala. "Questa è una di quelle piste in cui, la differenza tra riuscire e non riuscirci a gestire al meglio la gomma è enorme" diceva ieri Vettel.

Prime soste

Ricciardo è il primo dei top player che si ferma ai box: scarta le supersoft e con le morbide allunga lo stint centrale.

Ericsson non risolve i problemi alla batteria, e complica l'orizzonte giá scuro della Sauber dopo il divorzio a sorpresa dalla team principal Monisha Kaltenborn. Lo svedese non riesce a tener dietro Alonso alla terza curva in una fase centrale in cui le posizioni di vertice si stabilizzano. Lo spagnolo, il cui futuro è sempre più incerto, potrebbe lasciare la McLaren anche se Toto Wolff ha negato prospettive di un passaggio in Mercedes. Si sorpassa sempre poco nel settore centrale, lungo le curve della città vecchia dove Vettel nelle prove ha dovuto usare la retromarcia più di ogni altro weekend.

Tre safety car di fila e bandiera rossa

Vettel e Hamilton viaggiano praticamente in coppia, si fermano anche insieme e scelgono entrambi le morbide. Chi si ferma, per non rientrare, é Verstappen, costretto al quarto ritiro in sei gare. La storia della gara, però, cambia con l'ingresso della safety car per consentire di rimuovere la ToroRosso di Kvyat ferma contro le barriere alla curva 12. Hamilton si lamenta, crede che la sagety giri troppo piano. "Così non possiamo tenere in temperatura le gomme", un problema che ha condizionato tutta la stagione delle Frecce d'Argento. Si lamentano anche Perez, per lo stesso motivo, e Raikkonen, che ha l'ala anteriore sempre più danneggiata, quando gli dicono che Bottas non è stato penalizzato e ha potuto anche "sdoppiarsi".

Iceman però finisce per perdere pezzi dal fondo e dai deviatori e per evitarli i piloti vengono fatti transitare per la pit lane. Non si ferma in regime di safety car, che così per la rabbia di Hamilton deve tornare in pista al 17mo giro. Raikkonen chiude di fatto la gara con la foratura al 17mo giro. Vettel, ancora dietro la safety car, tampona Hamilton e non è certo brillantissimo alla ripartenza. È una gara start and stop, ai limiti del surreale. Le due force India di Perez (primo ritiro dopo 19 GP di fila) e Ocon, infatti, si scontrano due curve dopo la ripartenza e la safety car viene richiamata per la terza volta di fila. E l'Hamilton multitasking, spazientito, sbotta. "Ma non sarebbe bastata una virtual safety car?" chiede via radio.

Vorrebbe sostituirsi ai commissari, Hamilton. Ci riesce Alonso che chiede e ottiene la sospensione della corsa per consentire di pulire la pista.

La seconda parte

Vettel cambia il muso, la Ferrari incredibilmente rimanda in pista anche Raikkonen con una vettur riparata anche se accusa qualche problema al volante. Ricciardo è il più brillante a riprendere il via all'uscita della safety car. Notevole la staccata dell'australiano che brucia anche Massa, che deve però ritirarsi al giro 26. Bravo anche Stroll che prende la posizione del compagno di squadra, che evidentemente beneficia dei test a Austin con una vettura del 2014 ma con configurazioni simili a quelle attuali di Massa che però perde continuamente posizioni.

Mentre Hulkenberg sale sul cordolo e tocca la barriera alla curva 7, Hamilton e Vettel tornano ai box e lasciano il proscenio a chi di solito si ritrova dietro a inseguire. Il tedesco, che con l'eccesso di rabbia ha buttato una vittoria che sarebbe stata decisiva, non si consola certo col sorpasso muscolare di Ocon. Ha voluto troppo, Vettel. Ha raccolto praticamente nulla.

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