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F1, GP Belgio: Ferrari bella e illusoria?

Ferrari ancora brillante di venerdì. Il terzo posto di Alonso figlio anche dello “scotch” termico sugli scarichi che può dare 15 cavalli di potenza in più. Ancora problemi invece per Raikkonen. La notizia del giorno è il rientro del figliol prodigo Chilton in Marussia.
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Sarà merito dello "scotch" termico sugli scarichi o sarà solo la solita illusione del venerdì? In attesa della risposta, non resta che godersi l'incoraggiante Ferrari di Alonso, unico non-Mercedes tra i primi sei, in grado di contenere il distacco dalle Frecce d'Argento sotto il secondo. Certo, ormai non è certo una novità vedere le Rosse girare più leggere nelle libere, e dunque trovarsi molto vicine alle Mercedes salvo poi ritrovarsi a "danzare con la faccia da ballerino di fila" in qualifica e in gara. Peccato che la soddisfazione per il Cavallino sia solo a metà. Su un circuito speciale, in cui ha vinto quattro volte, il venerdì di Raikkonen si può annoverare nella categoria "dimenticare in fretta". Il pilota in attività rimasto per più giri in testa al circuito più lungo e affascinante della F1 (158) ha sofferto in entrambe le sessioni per il surriscaldamento dell'ERS, il sistema di recupero dell'energia, fattore decisivo su un circuito così lungo come quello di Spa-Francorschamps, in cui si gira per il 70%, ovvero 5.5 km circa, in accelerazione. L’unità MGU-K, infatti, il vecchio KERS, garantisce “energia” supplementare per 4 Megajoule al giro: una carica che potrebbe già esaurirsi alla Stavelot, la curva 16, e lasciare i piloti senza i 164 cavalli in più nell’ultimo tratto di pista, in particolare al Blanchimont, da affrontare in pieno. La Ferrari, comunque, non ha presentato solo il nuovo meccanismo di isolamento degli scarichi. Ha provato differenti configurazioni dell'ala anteriore, tutte a basso carico, e due varianti al posteriore, con o senza monkey seat, con la speranza di cogliere la prima vittoria della sua storia con un motore turbo dal GP d'Italia del 1988.

Crisi Red Bull – Il venerdì di Spa conferma le indicazioni della vigilia. Su una pista lunga e veloce, è la potenza delle power unit a fare la differenza. Dunque, Mercedes come prima, più di prima a far gara a sé davanti e Red Bull chiamata a giocare in difesa, a limitare i danni, come dimostra l'alettone posteriore scarichissimo e il nuovo disegno del monkey seat, prima di tornare su piste più guidate in cui far valere la maggiore efficienza aerodinamica e agilità in ingresso di curva. Anche se i primi giri di Ricciardo nella simulazione di gara lascerebbero ben sperare per domenica. A complicare il quadro il problema alla power unit di Vettel, costretto a cambiare il motore. Il quattro volte campione del mondo era partito con la quinta unità, e dunque ogni nuova sostituzione da qui a fine stagione porterà a un declassamento in griglia: non è escluso che possa scegliere di montarne una nuova a Monza, rischiando la penalità su un circuito veloce in cui è più facile sorpassare.

Mercedes contro Mercedes – Non si dovrebbe uscire, dunque, da Hamilton contro Rosberg, da un probabilissimo 23mo titolo per la Mercedes che raggiungerebbe così la Tyrrell al nono posto nella classifica all time per le vittorie di scuderia. Eppure, nonostante il dominio nella prima parte di stagione e una pista che esalta le caratteristiche e le qualità delle Frecce d'Argento, i meccanici hanno continuato a lavorare, a levigare i dettagli, a presentare ricami come la rastrematura della parte finale dell'alettone anteriore per ottimizzare ancor di più i flussi d'aria nella parte bassa del telaio. Quando si dice la cura dei particolari. Diverse le novità anche in casa McLaren, ispirate in qualche caso proprio alle Mercedes, come il diffusore posteriore. Novità che hanno riportato i due piloti McLaren tra i primi dieci: quinto Button, che ha il record di presenze a Spa, 12, nono Magnussen.

Il giallo Chilton – La notizia del giorno, comunque, è il dietrofront della Marussia. Ieri era arrivato l’annuncio della sostituzione di Max Chilton con Alexander Rossi per questioni economiche non meglio definite, tanto da ufficializzare anche il numero con cui l'americano avrebbe gareggiato domenica. Con ogni probabilità, il busillis riguardava mancati pagamenti da parte degli sponsor di Chilton, tra cui la compagnia assicurativa Benfield, co-fondata dal padre (Grahame Chilton) che verserebbe alla Marussia oltre 5 milioni di euro l’anno secondo quanto riferisce il Telegraph. Così il 22enne californiano sembrava destinato a diventare il primo pilota Usa in gara dal 2007 quando Scott Speed fu sostituito da Vettel alla Toro Rosso dopo il GP d’Europa. Ma durante la prima sessione di prove libere è arrivato il contrordine che ha ufficializzato il "ritorno" del britannico. "Sono cambiate le circostanze" ha detto Lowdon, "vogliamo che questa rimanga la nostra coppia di piloti per tutta la stagione. Devo dire che Rossi ha preso la decisione incredibilmente bene. Certo è deluso, ma si è comportato benissimo, è un grande vantaggio poter avere in squadra un professionista come Alex. Questa non è l'ultima volta che è salito su una Formula 1, e di sicuro non sarà l'ultima".

Lotterer – Così, l'unico a debuttare a Spa rimane Lotterer, che la F1 l'ha sperimentata solo da collaudatore per la Jaguar nel 2002. Il tedesco, che ha vinto tre volte la 24 Ore di Le Mans (nel 2011, 2012 e 2014), il mondiale Endurance (WEC) nel 2012 e un un campionato di Formula Nippon in Giappone, ha vissuto in Belgio, a Nivelles, dai 3 ai 18 anni. Pilota in un certo senso di casa, chiamato a sostituire per una gara Kobayashi, deve questo suo secondo ingresso in F1 al primo trionfo a Le Mans: allora infatti vinse al volante di un’Audi del team di Colin Kolles, attuale proprietario della Caterham. Lotterer ha anche il supporto di Bertrand Gachot, il pilota che si è fatto arrestare per una lite con un tassista e ha così permesso a Schumacher di debuttare in F1 a Spa nel 1991, ora proprietario della Hype, un’azienda che produce bevande energetiche. E già si parla di replicare la sostituzione in futuro.

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