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F1, GP Cina: prima fila d’Argento, gara in Rosso?

Hamilton domina anche le qualifiche: pole numero 41 per il britannico. Vettel terzo, Raikkonen solo sesto: da due anni la Ferrari non porta due macchine nelle prime due file. Ma nelle simulazioni di gara, le Rosse sono andate sempre meglio delle Frecce d’Argento. In ripresa le Williams, continua la crisi delle McLaren, tagliate in Q1.
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Quattro su quattro. Hamilton domina tutte le sessioni di libere e firma la pole in 1.35.7, due secondi più basso del miglior tempo dell'anno scorso, il suo 1.38.315 fatto segnare nella seconda sessione di libere (la pioggia condizionò le qualifiche). E' la 41ma volta che il britannico parte davanti a tutti (vede le 45 di Vettel), che nei precedenti 40 GP è riuscito a vincere solo 19 volte. Le Mercedes tornano a dominare la prima fila, con Rosberg secondo per soli 4 centesimi. Vettel aggancia il terzo posto, mentre Raikkonen ancora una volta si trova a chiudere le qualifiche con qualche rimpianto. Iceman, bene nelle libere, fa ben sperare in Q1 e Q2, fa fin troppa fatica all'inizio della Q3 con gomme usate (gira come il compagno di squadra 2 secondi più lento delle Mercedes), e alla fine chiude solo sesto: dopo Sepang, ancora una volta dimostra di sentire un po' di pressione sul giro secco. E' da esattamente due anni, dal GP del Bahrain del 2013, che le Ferrari non portano due macchine nelle prime due file. Buoni segnali per le Williams, meno competitive finora rispetto all'anno scorso. Massa,  costretto a montare l'ala vecchia dopo l'incidente di ieri, completa la seconda fila e gira 2 decimi meglio di Bottas, che con le morbide in Q1 è riuscito a stare davanti a Hamilton (ma il campione del mondo aveva chiuso il suo miglior tempo con le medie). Continua la stagione in chiaroscuro delle Red Bull. Ricciardo, che ha mantenuto l'ala posteriore più scarica, con un profilo in meno, non va oltre il settimo posto. Kvyat, che pure ha fatto la stessa scelta, arpiona all'ultimo giro un posto in Q2, ma non entra in top-10, e il volto scuro di Chris Horner dice molto sul momento della scuderia, penalizzata dai pochi cavalli del motore Renault, che mostra tutti i suoi limiti ad alte temperature. Esclusi dalla Q3 anche i figli d'arte Verstappen (che nel giro lanciato ha bloccato le ruote in staccata alla curva 6 ed è andato in evidente sovrasterzo all'ultima curva) e Sainz, e la Lotus di Maldonado, tagliato in Q2 per la seconda volta consecutiva. Il gran lavoro fatto a Maranello, da Arrivabene e dal resto del team, per migliorare l'efficienza del motore si legge anche nel comportamento della Sauber, che non portava entrambi i piloti in Q3 da Austin 2013 (anche se allora Gutierrez venne poi retrocesso di 10 posizioni in griglia per aver ostacolato Maldonado): Nasr partirà nono, Ericsson, in top-10 per la seconda volta di fila, e in carriera, decimo.

Crisi McLaren – Per il terzo gran premio su tre, le due McLaren non entrano in Q2. Per la prima volta in carriera, dunque, Alonso finisce eliminato nella prima manche di qualifica per due volte di fila; a Button, invece, non succedeva dagli ultimi GP del Mondiale 2008, l'ultimo per la Honda F1, che sarebbe diventata Brawn GP dall'anno successivo. L'asturiano ha già montato tre power unit in tre gare e ne ha solo una a disposizione prima che scattino le penalizzazioni a meno che non venga approvata la proposta di portare a 5 la soglia già da questa stagione: non certo l'inizio che avrebbe sperato per il suo ritorno a Woking. "Avevamo 4 secondi e mezzo in Australia, 3 in Malesia, qui 2" spiega un Alonso che ostenta ottimismo ai microfoni della RAI. "I progressi ci sono, è facile migliorare adesso ma sarà più difficile più avanti. Penso che domani dobbiamo concentrarci sul finire la gara, per fare più giri possibile, dobbiamo ancora imparare molto sulla macchina e sulla power unit". Si vede per la prima volta in qualifica Will Stevens, che si prende l'unica soddisfazione possibile con la Manor quest'anno, star davanti al compagno di squadra Merhi.

Ferrari e Mercedes, che gara sarà? Hamilton, che ha una vettura dall'assetto molto basso e lamenta più volte il surriscaldamento del sedile nella zona lombare, fa la differenza rispetto alle rosse nel secondo settore, tra la curva 6 e la 9: stampa parziali record già con le gomme medie nei primi giri della Q1, e vola all'inizio della Q2 con un treno di gomme "per la gara", come gli indicano via radio. Anche le Ferrari di Raikkonen e Vettel, che chiudono davanti a tutti in Q1, escono nel primo stint di qualifiche con la meno performante delle due mescole, probabilmente per risparmiare un treno di soft per la gara. E questo potrebbe suggerire la scelta della strategia più "veloce", soft-soft-media, magari allungando la parte centrale con le morbide. La Ferrari sembra aver lavorato molto in ottica gara. Alle alte velocità di punta (331 kmh per il tedesco, 327 per Iceman, comunque superiori alle Frecce d'Argento), si accompagna una certa rigidità, un certo sottosterzo nei tornanti iniziali del settore centrale, che costringe i piloti a intervenire in modo energico sullo sterzo per ottenere il miglior comportamento in curva. "La macchina sembra andare bene per la corsa" ha commentato Raikkonen. E in effetti in tutte le simulazioni di long-run la Ferrari è andata anche meglio delle Mercedes. Si va verso una strategia diversificata tra Vettel e Iceman? Se così sarà, vorrà dire che al Cavallino hanno già scelto il cavallo vincente su cui puntare per il Mondiale 2015.

GP CINA – LA GRIGLIA DI PARTENZA

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