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F1, GP Cina, l’ultima vittoria di Michael Schumacher

Nel 2006, a Shanghai, Schumacher conquista la 91ma, e ultima, vittoria in carriera, davanti a Alonso. Tre anni dopo, qui Vettel regala alla Red Bull la prima pole nella storia della scuderia. E vince il suo primo GP nel team in cui diventerà quattro volte campione del mondo. L’erede di Schumi cerca ora il bis in Ferrari.
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L’ultima vittoria di Schumacher. Il primo successo di Sebastian Vettel in Red Bull. Un passaggio di consegne, l’allievo che si mette sulle tracce del maestro: un circuito, due storie, due destini che si uniscono a Shanghai.

L’ultima di Schumacher – Due fotogrammi bastano a raccontare il GP della Cina del 2006. Dal podio Fernando Alonso lancia la magnum di champagne giù verso un meccanico, che però la manca. La bottiglia va in frantumi, come il vantaggio di 25 punti nel Mondiale dell’asturiano, che non vince da Montreal. Pochi secondi dopo, è il momento di Michael Schumacher. Il tedesco, che è partito sesto, festeggia la vittoria numero 91 in Formula 1 (sarà anche l’ultima): nessuno ha mai vinto a Shanghai scattando da una posizione così bassa in griglia. Anche lui non si esime dal rito di gettare la magnum, ma il suo meccanico la afferra con una presa elegante, perfetta. L’asturiano si era illuso ventiquattro ore prima. Aveva chiuso le qualifiche con la quindicesima pole in carriera e, dopo aver parcheggiato proprio dietro la Rossa del tedesco, si era seduto sul muso e aveva vistosamente alzato il pugno al cielo in segno di vittoria. In gara, il diluvio e una strategia sbagliata, però, hanno trasformato l’illusione in una dolorosa sconfitta.

La gara – Sotto il diluvio, Alonso mantiene la testa davanti a Fisichella e Raikkonen. Al giro 14 Schumacher, partito sesto, ha passato Rubens Barrichello e Jenson Button, ma ha 25 secondi di ritardo dall’asturiano. La pista intanto si asciuga, una condizione che favorisce le monoposto con gomme Bridgestone, come la Ferrari. Al 19° passaggio, Schumi è ormai alle spalle di Fisichella, anche grazie al ritiro di Raikkonen. Alonso si ferma tre giri più in là, ma cambia solo le gomme davanti. “L’anteriore sinistra era danneggiata” spiega dopo la gara. “Pensavo che ci sarebbero voluti solo quattro giri perché le gomme nuove andassero al meglio, e invece ne sono serviti otto, nove: troppi. In quel momento andavo troppo piano, penso che la mia gara sia finita lì. Il vantaggio presto evapora. Alla 29ma tornata viene infilato da Fisichella, due giri più in là si vede superato anche da Schumacher. Al 35° passaggio, è costretto a fermarsi di nuovo per montare le gomme da asciutto, ma un problema a un bullone lo tiene fermo al box per 19 secondi: quando rientra, è quarto, staccato di oltre 50 secondi dal tedesco che, dopo la seconda sosta, passa Fisichella e si avvia a trionfare. “Michael, dopo una gara così, perché hai deciso di ritirarti?” gli chiedono in tanti dopo la corsa. “Mi sono spiegato a lungo a Monza” ripete”, “forse è meglio lasciare ora che mi fate ancora domande del genere, invece di aspettare che siate voi a suggerirmi di andarmene”. Alonso riuscirà comunque a salvare il secondo posto, ma la delusione è fortissima. A due gare dalla fine, lo spagnolo si ritrova a pari punti (116) nel Mondiale con Schumacher, e scoppia la polemica.

La polemica – “Quasi tutto il team è distrutto” commenta Alonso, che comunque vincerà il titolo a fine stagione, “tranne quei pochi che non vogliono vedermi portare il numero 1 sulla Mclaren l’anno prossimo”. Non sono molti i piloti che hanno lasciato una scuderia da campioni del mondo. Era successo proprio a Schumacher, passato dalla Benetton di Briatore alla Ferrari nel 1995, a Prost, passato nel ’90 dal Cavallino alla McLaren, a Piquet che ha lasciato la Williams per la Lotus nel 1997. Quel finale di stagione infiamma ancora di più l’antipatia tra Briatore e il team principal della McLaren, che ha annunciato di aver trovato l’accordo con lo spagnolo già alla fine del 2005. "Il fuoco che alimenta la mia passione è quello di battere gente come Ron Dennis" diceva a Auto Motor Und Sport alla vigilia della stagione 2006. “Dice a tutti che ha la miglior coppia di piloti. A me suona come una scusa per il fatto che non vincono. Alla Renault vendiamo come buone notizie i nostri risultati, Ron Dennis preferisce vendere il futuro". Un futuro che, per Alonso, sarà segnato dalla spy story, da una guerra sempre meno fredda con Hamilton, fino alle accuse di essere il mandante di un sabotaggio ai danni del britannico. Tom Bower, infatti, nella sua biografia non autorizzata di Bernie Ecclestone, racconta che Alonso avrebbe chiesto al responsabile della scuderia Ron Dennis di mettere meno benzina nel serbatoio di Hamilton. La tensione sarebbe salita particolarmente alla vigilia del GP di Ungheria di quell’anno, quando Alonso minacciò Dennis di rendere pubbliche alcune e-mail relative alla spy-story. Ma la squadra si mette dalla parte del britannico, e proprio Dennis dirà, dopo il GP di Cina del 2007, “noi qui correvamo contro Alonso, non tanto contro Raikkonen”, che ne approfitta e vincerà il titolo Mondiale.

La prima di Vettel in Red Bull – Pioveva forte anche nel 2009. Vettel, che ha regalato alla Red Bull la prima pole position nella storia della scuderia, completa il giorno più bello della sua giovane avventura in Formula 1 con la prima vittoria nel team che gli regalerà quattro titoli mondiali. Il tedesco diventa per tutti il nuovo “mago della pioggia”. L’anno prima, infatti, a Monza, in condizioni meteo ancora più proibitive, sull’asfalto fradicio, era diventato il più precoce vincitore di sempre in F1, a 21 anni e 73 giorni, davanti a Heikki Kovalainen e Robert Kubica, formando così il podio più giovane mai realizzato in Formula 1. A Shanghai, la giornata di festa per Newey e tutta la scuderia si completa con il secondo posto di Mark Webber. Curiosamente, allora la Ferrari ha chiuso senza punti. 38 vittorie più in là, Vettel sogna un bis in Cina, sulla macchina del suo idolo che qui è salito per l’ultima volta sul gradino più alto del podio.

GP CINA – STORIA E NUMERI

Edizione numero: 12

Prima edizione: 2004 (vittoria di Rubens Barrichello, Ferrari)

Gara più lunga: 2009 (1h 57m 43.485s)

Gara più breve 2004 (1h 29m 12.420s)

Vittorie dalla pole: 6 su 11

Vittoria dalla più bassa posizione in griglia: Michael Schumacher, Ferrari, 2006 – 6°

Le vittorie Ferrari

2004 Barrichello

2006 Schumacher

2007 Raikkonen

2013 Alonso

ALBO D'ORO PILOTI

Vittorie

3 Hamilton

2 Alonso

1 Barrichello, Vettel, M.Schumacher, Button, Raikkonen, Rosberg

Pole position

4 Hamilton

3 Vettel

2 Alonso

1 Barrichello, Rosberg

ALBO D'ORO COSTRUTTORI

Vittorie

4 Ferrari

3 McLaren

2 Mercedes

1 Renault, Red Bull

Pole position

3 Red Bull, Mercedes

2 Renault, McLaren

1 Ferrari

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